A cura della Redazione

Esercitazione antincendio al Porto di Torre Annunziata. Impegnato il personale dell'Ufficio Circondariale Marittimo oplontino, comandato dal Tenente di Vascello Alberto Comuzzi, che ha coordinato le operazioni effettuate in ottemperanza alle previsioni normative di settore internazionale, comunitario e nazionale.

Alle ore 10.30 circa di questa mattina, è stata simulata la ricezione, da parte della Sala Operativa della Capitaneria, di una prima chiamata radio dalla plancia della nave KAN 2 ormeggiata al molo di Levante, che sha segnalato la presenza di un incendio a bordo.

La Sala Operativa, assunto l'assetto previsto per il coordinamento delle operazioni, ha attivato così il dispositivo di sicurezza allertando tutti i vari enti competenti: i Vigili del Fuoco, la Protezione Civile oplontina, il Commissariato di Polizia di Stato, i Carabinieri, la Guardia di Finanza, il Servizio 118, i Vigili Urbani di Torre Annunziata ed il Comando nave presente in porto.

Il Nostromo del porto è intervenuto sulla banchina e, con l’ausilio delle maestranze delle Società SOLACEM ed ISECOLD, ha attivato il sistema antincendio portuale per evitare il propagarsi dell’incendio tramite la creazione di un “muro d’acqua”. Poco dopo sono giunti, per lo spegnimento dell’incendio a bordo della nave, la Protezione Civile oplontina e i Vigili del Fuoco seguiti dalle forze dell’ordine che hanno contribuito a creare un cordone di sicurezza intorno alla zona di pericolo ed allontanare le persone.

Il principio d’incendio è stato domato dopo pochi minuti.

«L’attivazione del complesso dispositivo di sicurezza messo in funzione oggi, in uno scenario così complesso ed articolato, ancora una volta ha confermato la grande sinergia esistente tra gli enti ed i Comandi preposti al controllo e alla sicurezza sul territorio di Torre Annunziata - ha detto il comandante Comuzzi -. Quanto visto oggi in porto, a seguito dell’esercitazione svolta, testimonia la brillante collaborazione esistente con gli enti a vario titolo competenti ed ha consentito di testare l’intero dispositivo di sicurezza dell’importante scalo navale oplontino».

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