A cura della Redazione

Come annunciato già alcuni mesi fa in un nostro articolo, a firma di Mario Cardone (leggi qui), il mercato dei fiori di Pompei verrà trasferito nell'ex area industriale Metlafer di Torre Annunziata.

La conferma arriva dal capogruppo regionale Pd, Mario Casillo. «Il polo mercatale regionale dei fiori sarà realizzato a Torre Annunziata - dice -. Facciamo un ulteriore passo avanti nel campo della valorizzazione di uno dei settori prevalenti dell’economia regionale. Il nostro obiettivo è stato da sempre quello di individuare un sito idoneo che potesse soddisfare le legittime esigenze degli operatori del settore. Nel corso di questi anni più volte mi sono confrontato con gli imprenditori operanti nel settore per individuare l’area più consona e funzionale all’aumento della produttività e di conseguenza al numero di occupati. Un confronto - spiega Casillo - che ci ha portato a selezionare più aree prima di individuare quella più consona per realizzare un’opera attesa da troppi anni».

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania è stata pubblicato il bando per "l'assegnazione mediante contratto costitutivo del diritto d’uso del capannone industriale denominato “ex Metalfer” con annessa area esterna nel Comune di Torre Annunziata, al fine di assicurare gli interventi di bonifica dei capannoni, la realizzazione e manutenzione dell’incubatore mercatale, la gestione delle attività del mercato florovivaistico, con definizione degli obblighi a carico degli assegnatari". Una proposta, quella di delocalizzare il mercato florovivavistico regionale, avanzata dal Consorzio Produttori Florovivaisti Campani (C.P.F.C.), e recepita dalla Regione.

«Riilanceremo il settore e lo renderemo ancora più competitivo sul mercato europeo - prosegue Casillo -. L’impegno profuso in questi anni inizia a prendere forma. Dimostriamo ancora una volta che la politica non urlata, ma fatta di costante lavoro quotidiano alla fine ripaga. E comunque il bando è solo un ulteriore passo fino al nostro vero obiettivo: l’inaugurazione dell’opera».

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