A cura della Redazione

Reagire e riappropriarsi degli spazi della civiltà. Ieri sera, nella sala parrocchiale della chiesa della Trinità a Torre Annunziata, dal secondo incontro per organizzare una risposta decisa della città ai reiterati episodi criminali degli ultimi giorni, è emersa soprattutto la necessità che questo evento non rimanga confinato al mero atto isolato di indignazione collettiva.

Deve rappresentare, invece, una sorta di linea di demarcazione da cui partire per aprire un varco fermo e determinato principalmente nelle coscienze dei cittadini torresi che oggi sembrano assuefatti e rassegnati. Bombe, incendi e atti intimidatori non possono essere considerati circostanze di “normale” quotidianità. Don Ciro Cozzolino, in qualità referente di Libera a Torre Annunziata, ha ribadito l’esigenza vitale di restituire centralità al termine “legalità”.

Nelle scuole della città è un argomento divulgato in maniera forte e chiara in tutte le iniziative, didattiche e non. Occorre estendere questa cultura in misura inderogabile a tutti i livelli della cosiddetta società civile. Il parroco della SS. Trinità si è reso disponibile ad attivare un’azione di coordinamento tra cittadini, associazioni e istituzioni che consenta di programmare attività costanti con un orizzonte temporale ampio.

Una prima, concreta idea, in questo versante, è l’istituzione della “Settimana della Cultura”. Nel frattempo, però, è stato deciso di essere presenti con una marcia nel giorno del conferimento della cittadinanza onoraria a Giancarlo Siani. L’appuntamento è per venerdì 13 dicembre 2019 alle ore 8.45 (raduno ore 8.15) davanti alla chiesa di San Francesco di Paola. Un luogo emblematico e non casuale. Fu teatro, infatti, della strage di Sant’Alessandro il 26 agosto del 1984. Una delle pagine più tristi della storia della città oplontina, che proprio Giancarlo Siani raccontò attraverso il quotidiano “Il Mattino”.

«Per affermare il nostro diritto alla sicurezza, simbolicamente ci prenderemo per mano per sottolineare le mani intorno alla città che è nostra e non della camorra», sostiene Don Ciro Cozzolino nell'annunciare lo slogan dell'evento "Mani che stringono mani". La catena umana raggiungerà poi la sede del Comune in via Schiti dove, prima dell’inizio del conferimento ufficiale della cittadinanza onoraria a Giancarlo Siani, verrà letto un articolo del giovane giornalista ammazzato dalla camorra il 23 settembre 1985.