A cura di Anna Casale

Progetto interessante e ben riuscito, quello della riqualificazione dell’area verde presente nello spazio retrostante della scuola secondaria di primo grado “Giovanni Pascoli” di Torre Annunziata, promosso da una “grintosa” Dirigente Scolastica, Daniela Flauto, e da un “plotone” di insegnanti ed alunni.

Una squadra che ha fatto della tenacia e del senso di appartenenza “baluardo” per la diffusione ed infusione di valori.

“E’ stato faticoso, dopo tante porte chiuse, ma fino a quando ne avremo la forza, la perseveranza negli obiettivi noi andiamo avanti. I professori, a cui va il mio più grande ringraziamento, si sono autotassati per dar vita a tutto questo, hanno fatto tutto da soli: dalle transenne di recinsione alle scenografie per il presepe vivente. Dopo venti anni di incurie – continua la Dirigente – abbiamo posato un prima pietra. I semi per l’orto ci sono stati donati dall’Azienda Agricola Pompeiana e gli alberi piantati ci sono stati un dono della Forestale”. “Abbiamo fatto gli extra, – interviene orgoglioso uno degli alunni – anche di domenica abbiamo lavorato. Siamo contentissimi”.

Un percorso itinerante che ha visto impegnate le majorettes dell’Istituto, nell’accoglienza dei visitatori, proseguito poi nell’orto coltivato in cui si svolgeva il presepe vivente.

L’interessante iniziativa è una modalità nuova per rendere la scuola partecipata, luogo di trasmissione di didattica a cielo aperto. Una progettualità mirata in cui la scuola si rende aperta, accessibile ed inclusiva, in un’energica sinergia tra Istituzione scolastica, famiglie ed allievi. Una possibilità quella di coniugare un’esperienza apparentemente ludica, quella della coltivazione dell’orto, per una maggiore formazione educativa dei giovani al rispetto delle regole, dei valori e dell’ambiente in cui viviamo.

Facendo riferimento al periodo dell’anno in cui ci troviamo, quello natalizio, possiamo dar vita ad una similitudine: come Maria e Giuseppe hanno trovato ristoro in una stalla per la nascita del Salvatore, dopo tutte le locande chiuse, così la “Pascoli” ha dato vita ad un piccolo “miracolo”.