A cura della Redazione

Tredici ordinanze di sfratto, ventidue indagati e sette giorni per lasciare gli alloggi nel quartiere Carceri.

“In quelle case non possono più stare – spiega l’assessore Emanuela Cirillo – troppo pericolose con il concreto rischio che possano crollare da un momento all’altro ”.

La decisione è arrivata dal giudice dell’indagini preliminari Antonio Fiorentino, dopo ripetuti sopralluoghi da parte del perito incaricato, supportato dai carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata, e il lavoro certosino del sostituto procuratore Emilio Prisco e, prima ancora, dello stesso capo della Procura Pierpaolo Filippelli.  Tredici appartamenti sotto sequestro nel quadrilatero delle Carceri, tra vico Aurora, vico Unione, vico Agricoltori e vico Fontana.  La Procura ha nominato quale custode giudiziario il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, l’ing. Nunzio Ariano, il quale avrà l’obbligo di chiudere gli ultimi varchi per accedere agli alloggi.

Ma intanto c’è la disperazione di tante famiglie che si troveranno senza una casa. Tre di queste hanno accettato il contributo di 2 mila euro messo a disposizione dal Comune e sono andate via. Ma le altre oppongono resistenza ad andarsene. “Ho parlato con tutti quelli che sono venuti al Comune – ha continuato l’assessore Cirillo -, ho cercato di far capire loro che è pericoloso rimanere in quelle case fatiscenti. Noi metteremo a disposizione dei contributi  affinché possano trovare una sistemazione alloggiativa autonoma. Spero si rendano conto che è per il bene delle loro famiglie”.