A cura della Redazione

Lo aveva già detto in precedenti occasioni, lo ha riconfermato ieri alla presentazione del progetto Maximall Pompeii. Per il sindaco Vincenzo Ascione il centro commerciale rappresenterà un punto di svolta per il futuro di Torre Annunziata.

“La città è ancora in condizioni economiche disastrose – ammette – e molti giovani sono costretti ad andare via per trovare un’occupazione. Io ho un figlio in Olanda e un’altra residente in Toscana.. Entrambi hanno dovuto abbandonare la loro terra per poter trovare un lavoro”.

Poi snocciola un dato che conferma la sua affermazione. “L’addizionale Irpef comunale (8 per mille sul reddito prodotto dai residenti, ndr), che prima procurava un gettito al Comune di 4 milioni di euro, ora si aggira intorno ai 2 milioni e mezzo. Questa è la dimostrazione che la nostra città è attraversata da una profonda crisi economica”.

Parla poi di sinergia dei comuni della Buffer Zone. “Ho sempre detto che non bisogna più ragionare in termini campanilistici – ha proseguito -. I Comuni del comprensorio devono rappresentare un’unica realtà e sfruttare al meglio la grande ricchezza che posseggono, in termini culturali e paesaggistici. Ma con le sole (scarse) risorse pubbliche non si va da nessuna parte. Abbiamo bisogno di investimenti privati. E Maximall Pompeii rappresenterà un esempio di come interventi privati possono trasformare in meglio una città”.

Un pensiero il sindaco lo rivolge ai commercianti del centro storico preoccupati per il futuro delle loro attività. “Capisco la loro preoccupazione. Sarà nostro compito salvaguardare i loro interessi attraverso politiche di bilanciamento utilizzando fondi regionali”.

Infine Ascione ricorda l’anniversario di due avvenimenti: i 74 anni dallo scoppio dei vagoni ferroviari carichi di munizioni nel porto oplontino, che causò 54 morti ed oltre 400 feriti, e il centenario della nascita dello scrittore torrese Michele Prisco. “A distanza di tantissimi anni – conclude il sindaco - la zona dove avvenne lo scoppio porta ancora le ferite di allora. Occorre al più presto programmare un intervento di riqualificazione dell’intera area. Michele Prisco, invece, scrisse un libro di grande successo dal titolo “La Provincia addormentata”. Mi piacerebbe che da “addormentata” la Provincia diventasse “laboriosa”, dove idee, progetti ed investimenti diventassero occasioni di rilancio e riscatto delle nostre realtà”.