A cura della Redazione

Una preghiera in streaming alla Madonna della Neve per aiutare la nostra città e il mondo intero.

Ieri, Domenica delle Palme, nella Basilica della Madonna della Neve a Torre Annunziata, c'è stata la supplica alla Vergine Bruna, con la partecipazione di tutti i sacerdoti delle parrocchie della città e del sindaco Vincenzo Ascione.

La cerimonia è stata officiata da mons. Raffaele Russo. Il primo cittadino ha letto una preghiera per la Madonna della Neve a nome di tutti i cittadini torresi, poi ha preso un cero lo ha accesso e deposto davanti all'altare. Dopo don Raffaele ha chiesto un minuto di silenzio ed ha invitato i fedeli da casa di accendere un cero e ad esprimere un desiderio alla Madonna affinché il dramma che stiamo tutti vivendo posso avere fine. 

Ha preso poi la parola, con voce velata da commozione, il sindaco Ascione. Ne riportiamo alcuni passaggi del suo intervento. "La Domenica delle Palme rappresenta per tutti i cristiani una ricorrenza che riveste un significato profondo - ha detto -. E’ innegabile che le circostanze in cui oggi celebriamo questo importante momento, che precede di una settimana la Pasqua, non sono convenzionali. Il fatto stesso che la celebrazione avvenga in diretta streaming, seduti a casa davanti ad un cellulare o un computer, e non all’interno di una chiesa, ne è la chiara dimostrazione. 

La portata dell’emergenza sanitaria che sta colpendo l’intero Pianeta e, in particolare il nostro Paese, non ha alcun precedente nella nostra storia recente. Ci troviamo ad affrontare un nemico invisibile e subdolo, che non fa distinzioni di razza o ceto sociale, e che sta mietendo vittime come se ci trovassimo nel pieno di un conflitto bellico. Un nemico che ha dato il colpo di grazia al sistema sanitario italiano, già fiaccato da anni di scelte e decisioni sbagliate. Un nemico che, senza dubbio, cambierà nel prossimo futuro il nostro approccio alla quotidianità, ai rapporti interpersonali e, in generale, allo stile di vita che eravamo abituati a condurre.

Un nemico che, però, ci fa nuovamente apprezzare l’encomiabile lavoro e il sacrificio dei tanti operatori sanitari (molti dei quali hanno perso la vita), che combattono nella trincea dei reparti ospedalieri con le poche armi che il sistema ha messo loro a disposizione. Medici, infermieri e operatori del 118 sono in prima linea nella guerra contro il Coronavirus e, nonostante siano perfettamente consci degli enormi rischi a cui vanno incontro ogni giorno, continuano nella loro missione con una determinazione e una dedizione commovente. 

In questi momenti, così maledettamente difficili, dobbiamo trovare la forza di andare avanti affidandoci anche alla Fede nel Signore. Fede a cui non possiamo fare a meno per superare questo periodo così complicato, dalla quale trarre conforto per noi, per i nostri cari, e soprattutto per coloro che soffrono negli ospedali.

Concludo questo mio intervento rinnovando a tutti i cittadini l’appello di restare a casa, di uscire solo per motivi di necessità ed urgenza. Solo facendo così potremo accorciare i tempi del nostro isolamento e ritornare a condurre una vita normale".