A cura della Redazione

Situazioni di indigenza e incapienza dovute all’emergenza epidemiologica da Covid-19: il sindaco Vincenzo Ascione e l’assessore alle Attività Produttive Bruno Orrico scrivono al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli e al Presidente dell’Autorità di Regolazione per Energia, Reti ed Ambiente, Stefano Besseghini.

«La città di Torre Annunziata – si legge nel documento – era nota già due secoli fa come capitale dell’Arte Bianca e, a fine Ottocento, insistevano sul territorio circa mille tra mulini e pastifici. Il fiume Sarno, con percorso rettificato e con le sue splendide acque, alimentava e forniva linfa vitale ad un comparto produttivo unico al mondo.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, nacquero alcuni poderosi stabilimenti sotto l’egida dell’Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), quali Deriver, Italtubi, Dalmine (oltre alle industrie farmaceutiche “Fervet” e “Le Petit”, poi “Ciba-Gay” e attualmente “Novartis”). Si venne, dunque, a creare un vero polo industriale e la città si guadagno l’appellativo di “Mancherster del Sud”.

Attualmente la stessa città vive da circa un trentennio una situazione di enorme crisi post-industriale, con la scomparsa delle attività succitate e, soprattutto, dell’industria molitoria/pastificia. Il popolo torrese, pur dotato di enormi capacità imprenditoriali, artigianali e commerciali, “sopravvive” per una significativa percentuale della popolazione ai limiti della povertà assoluta.

In questo contesto – prosegue la nota – si è inserita la gravissima emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del Coronavirus. L’Amministrazione Comunale ha immediatamente provveduto a sospendere le attività del mercato – giornaliero e settimanale – e quelle di ristorazione, oltre a quelle del comparto nautico, allo stato non rientranti nell’elenco delle produzioni strategiche ed essenziali.Nonostante il Comune abbia erogato prima di Pasqua un contributo per oltre 1.300 famiglie che versano in condizioni di disagio economico, la popolazione torrese e in particolare le categorie artigianali, del piccolo commercio e delle attività di ristorazione, sono alla “canna”, oberate da materiale non lavorabile e/o deperito, da canoni di locazione e da bollette connesse ai contratti in essere di luce, gas ed acqua.

Con la presente vogliamo rivolgere un invito ai destinatari della lettera al fine di adottare, quale intervento tampone, provvedimenti governativi che consentano almeno una rateizzazione delle bollette afferenti i suddetti servizi essenziali, da poter saldare in almeno sei rate anziché in un’unica soluzione, con decorrenza dal prossimo mese di giugno. Tale richiesta – conclude la nota – deriva dalla constatata mancanza di mezzi di sostentamento e situazioni di deficit e passività che interessano realisticamente, e sulla base di dati statistici acquisiti, oltre il 25 per cento della popolazione torrese».