A cura della Redazione

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca è stato ospite in tv, oggi pomeriggio, della trasmissione di Lucia Annunziata "In mezz'ora in più", insieme al presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Come al solito molto chiaro e determinato, De Luca ha preso le distanze dal governo precisando di non aver firmato l'accordo Stato-Regioni "perché sulle linee generali della sanità - ha detto - serve il parere del ministero della Salute, le responsabilità delle norme di sicurezza non possono essere scaricate sulle Regioni".

Quanto poi alla riapertura delle regioni il 3 giugno, De Luca ha spiegato: "Non so che significa 'liberare tutti', io ragionerò il 2 giugno sera vedendo la situazione epidemiologica reale". Il presidente ha poi snoccialoto tutta una serie di dati statistici che fanno emergere lo straordinario lavoro svolto fino ad ora dalla Regione per contenere la diffusione dell'epidemia da coronavirus. 

"C'è un clima di confusione - commenta -: dovremo aprire domattina, ma noi non apriamo né i ristoranti, né i pub, né altro per serietà. Abbiamo deciso di avere una interlocuzione con le categorie economiche per prepararli alla sanificazione e a procurarsi pannelli di divisione per agevolare l'apertura di piccoli ristoranti".

Ha poi aggiunto: "La Campania è la Regione d'Italia che ha meno risorse fra tutte le Regioni nel fondo sanitario nazionale. Non tutti sanno che la Campania riceve pro capite ogni anno 45 euro in meno rispetto a un cittadino del Veneto, 40 euro in meno della Lombardia, 60 euro in meno rispetto all'Emilia Romagna, 30 euro in meno rispetto al Lazio. La Campania viene rapinata ogni anno di 300 milioni di euro dallo Stato centrale".

Anche a proposito dei tamponi, ha detto ancora De Luca, "la Campania ha ricevuto da Consip un quarto dei tamponi arrivati in Veneto e un terzo di quelli arrivati nel resto d'Italia. In queste condizioni, produrre i risultati raggiunti dalla Campania è stato un risultato straordinario".

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