A cura della Redazione

Il Vesuvio oggi ha perso un altro dei suoi Figli migliori.

La notizia dell'improvvisa dipartita del carissimo amico Carmine Alboretti mi ha sconvolto.

Carmine è stato un esempio di serietà per i tanti che lo hanno conosciuto e che hanno avuto modo, come me, di potergli essere accanto culturalmente e di poter apprendere in silenzio il suo metodo discreto di fare le cose. Per questo personalmente gli sono grato per avermi spronato nell'intraprendere la pubblicazione dei miei studi sul territorio. Infatti è con Carmine che ho pubblicato il mio primo libro. Insieme portammo a termine un'indagine giornalistica riguardante lo scoppio dei carri avvenuto a Torre Annunziata il 21 gennaio 1946.

Carmine è stato un avvocato speso per il giornalismo a 360 gradi. Per questo è stato un grande Giornalista vesuviano e oltre ciò anche un Volontario, spendendosi sempre senza risparmio di energie, elogiando sempre gli altri e mai se stesso.

In questo periodo di crisi, Carmine con il "suo" Nucleo di Protezione Civile di Trecase, che lui amava e sosteneva a spada tratta, mettendo in campo tutta la sua sapienza di "bravo ragazzo" cresciuto col culto francescano, ha teso la mano a chiunque si sia trovato in  difficoltà.

Carmine è stato una gran brava persona. Con la sua professione di cronista Carmine dava voce a chiunque dimostrasse attenzione verso il nostro territorio. Ci mancheranno tantissimo le sue "Pagine Vesuviane", i suoi taccuini ricchi di aneddoti e le sue interviste.

San Francesco, che lui amava tantissimo, sarà felice di poterlo accogliere tra le sue braccia, ma sono certo che avrebbe potuto attendere ancora!

In questo momento il mio pensiero va anche alla moglie, al figlio e a tutta la sua famiglia.