A cura della Redazione

Spettacolo insolito domenica sera sulla spiaggia di Torre Annunziata: al termine di una giornata caldissima, in mezzo ai bagnanti che si godevano la brezza serale e gli ultimi raggi di sole, un piccolo gruppo di uomini e donne, distanziati fra loro e con la mascherina, si sono incontrati sul litorale per celebrare un rito religioso.  Era la comunità dei Testimoni di Geova, che quest’anno ha scelto di celebrare il battesimo di due nuovi aderenti nelle acque del golfo.

Spiega Luca Ferraris, portavoce dei testimoni campani: “E’ in corso in questi giorni il nostro congresso annuale, che quest’anno ha la particolarità di essere trasmesso in streaming dalla nostra sede mondiale.  Abbiamo preferito questa modalità che ci consente di partecipare ai lavori in tutta sicurezza da casa, evitando pericoli di contagio.  Un momento clou del congresso è il battesimo dei nuovi confratelli, che avviene per immersione totale in acqua e ha un significato simbolico: la persona, che ha deciso di diventare Testimone di Geova dopo attento studio della Bibbia e riflessione approfondita, viene prima immersa totalmente in acqua, poi riemerge per iniziare una nuova vita, dedicata a Dio.  Solitamente per il battesimo utilizziamo vasche e piscine allestite sul luogo del congresso, ma quest’anno il Covid-19 ci ha imposto una cerimonia in un luogo inusuale, qui a Torre Annunziata in mare. Il programma del congresso di quest’anno pone l’accento sull’unità della nostra famiglia internazionale e sulla gioia che si può provare nonostante si viva in un contesto in cui dominano stress e angoscia”.

Antonio, 22 anni, è uno dei due nuovi “fratelli” che si sono appena battezzati.  “Sono cresciuto in una famiglia cattolica - spiega - ma non ero molto impegnato nella religione.  Alcuni anni fa morì improvvisamente una persona a me molto cara, che mi lasciò un gran vuoto e tante domande.  Mi chiedevo cosa c’è dopo la morte e che senso avesse la vita.  Iniziai a studiare la Bibbia e a frequentare le riunioni dei Testimoni di Geova, e trovai ciò che cercavo: la risposta alle mie domande e una vera amicizia con Dio.  Sto provando emozioni meravigliose ed aiuto pratico per affrontare i miei problemi - conclude Antonio -.  Senza l’aiuto di Geova, non ce l’avrei mai fatta da solo".

Zoia è una 57enne russa, in Italia da diversi anni. “Da bambina mi è stato insegnato il comunismo ateo - racconta -. Ammirando le stelle e l’universo che ci circonda, sentivo dentro me che doveva esserci un creatore di tanta bellezza e complessità.  Avevo sentito parlare della Bibbia, ma in unione Sovietica a quel tempo la Bibbia era un libro proibito, e dovetti aspettare molti anni, fino al mio arrivo in Italia, per coronare il sogno di conoscerla.  Rimasi colpita quando un italiano, che parlava benissimo la mia lingua, mi offrì di studiarla e di assistere a delle riunioni in russo.  Cominciai finalmente a conoscere la Bibbia, ad apprezzarne il contenuto e soprattutto la logica dei suoi insegnamenti.  Ora che mi sono battezzata, faccio parte di una famiglia meravigliosa, costituita da persone di ogni nazione e lingua, e ho conosciuto quel Dio che da bambina mi era stato tenuto nascosto”.

Nel comune di Torre Annunziata operano oltre 300 attivi predicatori, fra cui alcune decine di lingua russa.  Durante questi fine settimana si uniscono agli oltre 300mila testimoni italiani nell’assistere al congresso “Rallegratevi sempre!”, disponibile in 480 lingue.