A cura della Redazione

Entra nel vivo il processo sul crollo della palazzina di Rampa Nunziante, che tre anni fa, il 7 luglio 2017, costò la vita ad otto persone.

Dopo i testimoni della Procura, ieri, nell'aula bunker del carcere di Poggioreale, dove è stato spostato il processo per l'inagibilità dell'aula del tribunale di Torre Annunziata, la parola è passata alla difesa.

Sono stati ascoltati i testimoni chiamati dai legali dell'architetto Bonzani, imputato con l'accusa di omicidio colposo e difeso dall'avvocato Gennaro Ausiello.

Tutte le testimonianze hanno confermato che Bonzani non aveva mai ricevuto incarichi per la direzione dei lavori al secondo piano del fabbricato, gli stessi lavori che - secondo l'accusa - avrebbero determinato poi il crollo del palazzo.

Nel corso dell'udienza è stato sentito anche l'ex sindaco oplontino Giosuè Starita che ha confermato di aver firmato alcune ordinanze sull'immobile in questione relative a caduta di calcinacci.

Nella prossima udienza, fissata per la metà del mese di ottobre, saranno ascoltati altri testimoni della difesa. L'obiettivo dei giudici è quello di chiudere la fase dibattimentale entro la fine dell'anno in modo da poter emettere la sentenza di primo grado per l'inizio dell'anno prossimo.