A cura della Redazione

Quella che vi andremo a raccontare è la storia dei segretari facenti funzioni delle scuole pubbliche. Prima sfruttati per anni, scalzati poi da un concorso, revocati da una legge ad hoc, infine messi ad affiancare i neo assunti per l’inesperienza di questi ultimi.

Cercheremo di non andare troppo sul tecnico per rendere comprensibile anche ad un non addetto ai lavori l’ingiustizia che, a nostro parere, si sta perpetrando.

Da anni le segreterie scolastiche, in attesa di un concorso pubblico, sono state dirette da personale con mansioni inferiori, in possesso di requisiti culturali idonei (in maggioranza in possesso di laurea). La questione dell’accesso a questi ruoli superiori era stata parzialmente risolta attraverso l’introduzione di un istituto contrattuale che prevedeva una mobilità verticale ed un concorso riservato.

Ma ciò non era sufficiente: in una democrazia che si rispetti ci voleva un concorsone aperto a tutti con una piccola quota riservata, senza vincoli di esperienza, per di più con punteggi di preselezione differenziati per regione.

In Campania si è passati con un punteggio di 92 su 100, mentre nella media delle regioni d’Italia con 70 punti o anche meno. Molti hanno fatto ricorso per questa incongruenza, i TAR hanno dato ragione all’Amministrazione, in quanto autonoma in queste procedure, ritenute ragionevolmente giuste. In Campania siamo in tanti, quindi dobbiamo essere più bravi? La competizione acuisce l’ingegno?

 Ma continuiamo con la nostra storia. Il concorso si è espletato con le dovute cautele, causate dall’emergenza sanitaria. In alcune regioni le prove concorsuali si sono concluse prima dell’inizio dell’anno scolastico, ma non in Campania, vuoi per la complessità della situazione, vuoi per situazioni organizzative contingenti. Si è pensato così di coprire i posti vacanti di DSGA (Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi) con le solite utilizzazioni annuali, con la stipula di un contratto che prevedeva un temporaneo utilizzo del personale in un’altra sede, fino alla fine dell’anno scolastico con mansioni di DSGA facente funzioni.

Bene, i vincitori di concorso protestano, si fanno inserire nel maxi emendamento del cd. Decreto Agosto, nella parte che riguarda le immissioni in ruolo del personale, e la legge viene approvata in blocco. L’emendamento prevedeva che se gli Uffici scolastici avessero concluso le procedure concorsuali prima del 31 dicembre, i contratti dei facenti funzioni sarebbero stati revocati ipso facto per far posto ai vincitori.

La domanda che ci si pone è: “Se l’Amministrazione ha già stipulato un contratto individuale fino al 31 agosto 2021, può revocarlo retroattivamente?”. Capirete che il boccone amaro stava diventando una vessazione di un legislatore miope. Inoltre, cambiare un responsabile a chiusura di conti è un suicidio, per di più con un personale inesperto (senza nulla togliere alle intrinseche capacità del singolo giovane candidato) che, per una normativa di concorso che non ha precedenti, non prevedeva alcuna esperienza concreta in gestioni di contabilità pubblica.

E arriviamo così alla fine della nostra amara storia. Nell’informativa obbligatoria ai sindacati prima dell’immissione dei giorni scorsi, il direttore generale dell’U.S.R. Campania propone che, una volta operata la revoca del DSGA facenti funzione secondo normativa, questi ultimi rimangano “illegalmente” nella stessa sede di assegnazione di DSGA, però nelle mansioni inferiori, anziché ritornare nelle rispettive sedi di titolarità, il tutto ovviamente per affiancare un personale neo assunto inesperto. L’inidoneo fa da tutor all’idoneo…

Salvatore Rapacciuolo