A cura della Redazione

L’Onu istituisce la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne nel 1999 per il giorno 25 novembre di ogni anno, in ricordo del sacrificio delle sorelle Mirabal, uccise dagli agenti del dittatore Trujillo in Repubblica Dominicana.

La Costituzione, all’articolo 3, afferma: “Tutti i cittadini… sono eguali senza distinzione di sesso…”.

La mia idea della donna è l’amore. Sì, avverto il sussulto dell’amore di mia madre, di mia nonna, di mia moglie… Se fossi uno scultore e mi commissionassero una statua sulla nonviolenza, scolpirei una donna! Perché è l’opposto della violenza! Purtroppo però per millenni è stata il suo bersaglio preferito: in casa, al lavoro, nei rapporti sociali. Perdonateci, donne, perdonateci tutti!

Se vogliamo combattere questa turpitudine, occorre un capovolgimento culturale e giuridico, in cui il soggetto, la “soggetta”, è la donna, la persona, con i suoi diritti inviolabili, con la sua “bellezza” e la sua specificità, non l’uomo, che tenta di “sfregiarla” con le sue condotte ignobili.

Nel mio piccolo ho deciso da alcuni anni di usare il femminile anche per vocaboli che non lo prevedono: sindaca, capitana… soggetta; e di inserire sempre il femminile accanto al maschile, anzi prima: studentesse e studenti, adulte e adulti, tutte e tutti, altre e altri… È  solo una goccia, ma aiuta a diffondere una mentalità paritaria. Perché non lo fate anche voi? Le gocce potrebbero formare un fiume!