A cura della Redazione

Emergenza Coronavirus, Torre Annunziata colpita duramente nella terza fase della pandemia.

Nel 2020 è stata la città meno toccata dal virus rispetto ai comuni dell’area vesuviana. In dieci mesi, da marzo a dicembre dell’anno scorso, i contagiati sono stati 1.399 mentre i decessi 28.

La situazione si è capovolta dall’inizio di quest’anno. Dal 1 al 25 gennaio i contagi sono aumentati in maniera esponenziale: 588 in 25 giorni, per un totale di 1.987. Un incremento di quasi il 30 per cento in poco meno di un mese. Anche i decessi sono passati da 28 a 34, sei in poco meno di 4 settimane. Attualmente i cittadini positivi sono 447, di cui 12 ricoverati in ospedali Covid (Torre del Greco, con il doppio dei nostri abitanti, ha 364 positivi attuali).

Eppure c’è chi ha criticato la decisone del sindaco Vincenzo Ascione di tenere le scuole chiuse fino al 30 gennaio. E’ vero che i contagi non avvengono a scuola, ma è proprio lì che si propagano. Basta un alunno o un insegnante positivo al Covid, ma senza sintomi, per innescare un focolaio. A tal proposito, un nostro sondaggio on line su chi fosse favorevole o contrario all’apertura delle scuole, con tutti i limiti del caso, sta dando una percentuale bulgara (88 per cento) a favore di coloro che ritengono giusta la decisione assunta dal primo cittadino.

Mancano i dati sui tamponi effettuati in questi 25 giorni del nuovo anno. Ma da un’affermazione del primo cittadino sembra che l’indice di positività sia intorno al 26 per cento (in Campania ieri era al 9 per cento).

Non tutti sembrano avere, però, questa consapevolezza. Se non si mette un freno a questo andazzo, potremmo subire la scure della Regione e diventare “zona rossa”, con tutte le conseguenze negative, sia dal punto di vista economico che sociale.

Siamo stati bravi per dieci mesi, ma con le festività natalizie ci siamo letteralmente “sbracati”. E classificare “zona gialla” la regione Campania ha finito per peggiorare ulteriormente la situazione in città.

Allora è arrivato il momento di darci una mossa. Riacquistiamo la responsabilità dei mesi scorsi, rispettiamo il distanziamento sociale e utilizziamo i dispositivi protettivi. Solo così potremmo evitare in futuro sofferenze e morti.