A cura della Redazione

“Imbrogli, comunicazione, mercato nero dei vaccini, mancanza di una linea chiara da parte del governo sull’epidemia Covid”.

Con questa parole inizia la conferenza settimanale del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sulla sua pagina di facebook.

“Quello che vedo assente – continua De Luca -  è la ragione laica con la quale affrontare i problemi. Iniziamo con i vaccini: ho denunciato il loro mercato nero. Il Commissario ha aderito alla nostra richiesta, ossia un vaccino per ogni cittadino. La Regione Campania ha accettato che alle regioni del Nord andassero più vaccini perché con una popolazione con più anziani. Ma una volta finita la distribuzione agli anziani si sarebbe dovuto ritornare ad un criterio più rigoroso. Ad oggi, purtroppo, ciò non è avvenuto. Il problema anzi si è ulteriormente aggravato. Ad oggi la Regione viene privata di 200mila dosi di vaccini. Vi do alcuni dati: la nostra Regione ha avuto solo il 25 per cento dei vaccini rapportati alla sua popolazione, ultima in Italia. Una vergogna! Ultima anche per le dosi di vaccino Pfizer e Moderna. Ed è scandaloso che né i principali giornali nazionali, né le TV, né le forze politiche abbiano avuto la forza di denunciare questa sperequazione. Vi comunico che entro domani sarà vaccinato il 100 per cento degli ultraottantenni ed entro due settimane vaccineremo tutti i non deambulanti. Ad oggi abbiamo vaccinato il 60 per cento delle persone comprese nella fascia di età tra i 70 e i 79 anni. Quindi la critica secondo la Regione non aveva la volotà di vaccinare le persone anziane è del tutto falsa. Il Governo e l’Europa arrivano sempre dopo le decisioni assunte dalla Campania. Ora vogliono destinare il 30 per cento dei vaccini alle categorie economiche, noi lo abbiamo detto un mese fa. Per me si possono aprire i ristoranti in situazione di sicurezza, ma a mezzanotte devono chiudere tutti perché i contagi sono sempre alti come pure i decessi".

VERSO LA ZONA ARANCIONE

La Campania, intanto, si appresta ad entrare in zona arancione. Si allenteranno, a partire da lunedì, le restrizioni relative in particolare agli spostamenti, alle attività commerciali diverse da quelli "necessarie" e ai servizi alla persona.

Si attende ora solo l'ufficialità del passaggio di colore da parte del Ministero della Salute.

Con la zona arancione, potranno riaprire gli esercizi commerciali al dettaglio (ad esempio, abbigliamento, calzature), i parrucchieri e i centri estetici. 

Previsto il ritorno in classe per gli studenti fino alle scuole superiori (in quest'ultimo caso, dal 50% al 75% in presenza). 

Capitolo spostamenti. Ci si potrà muovere liberamente nel proprio Comune di residenza (senza autocertificazione), mentre per spostarsi in un altro Comune bisognerà attestare le comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Consentito far visita ad amici e parenti ma sempre nell'ambito dello stesso Comune di residenza (massimo una voltra al giorno, 2 persone accompagnate da figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro).

Per bar e ristoranti sarà possibile sempre solo per l'asporto, consentito dalle ore 5 alle 22 (dalle 5 alle 18 per soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina e altri esercizi simili con codice ATECO 56.3.).

Restano chiusi musei e luoghi della cultura (teatri, cinema), palestre e piscine.