A cura della Redazione

Delitto Cerrato, pubblichiamo il commovente scritto del cugino Corrado Manzo, per il quale Maurizio era come un fratello. I due hanno trascorso una vita insieme, anche lavorativa per oltre 30 anni allo Spolettificio, fin quando Maurizio non chiese il trasferimento ai Beni Culturali di Pompei.

Ciao Fratello, solo una mano intrisa di vigliaccheria e codardia poteva farti un attacco così vile.

Di colpo, in una tiepida serata di aprile, abbiamo riavvolto il nastro del film della nostra giovinezza. Non bastano le lacrime. Quanto affetto ci lega.

Mi mancheranno i racconti delle goliardie di gioventù, sempre con il sorriso e la simpatia che ti contraddistinguevano.

Quando la tua adorata mamma si lamentava che al mattino non volevi alzarti per andare al corso allo Spolettificio.

Quando inventasti il primo telecomando per cambiare i canali della TV: un bastone lungo 2 metri per pigiare i tasti direttamente dal letto.

Le serate trascorse a studiare la matematica che non volevi assolutamente digerire. Le prime lezioni di scuola guida. Io, tu e Pasquale.

La tua passione per le auto, le risate che ci facevamo per le tue invenzioni e dimostrare che l’ultimo acquisto era sempre il migliore.

Gli anni trascorsi allo Spolettificio. Tanti ragazzi, tutti insieme, tanti amici, la tua propensione all’amicizia a farla da padrone.

La delusione quando decidesti di trasferirti ai Beni Culturali. Era un momento particolare della tua vita, piangevi, però con grande coraggio decidesti di cambiare registro. In silenzio rispettai e supportai la tua scelta, anche se non la condividevo.

Caro fratello, lo so, non hai avuto una vita facile. Hai trascorso larga parte della tua infanzia senza il papà. Soffrendo, indossando spesso le maschere che la vita ci costringe ad indossare. E solo grazie ad una mamma amorevole, che amavi tanto, sei cresciuto con dei valori.

Non riesco a rassegnarmi. E’ vero, prima o poi, la vita ci porta delle separazioni dolorose. Ma non doveva essere così. Non lo meritavi. Anzi non lo meritavamo, noi tutti che ti vogliamo bene e soprattutto la tua adorata famiglia.

Spero di reincontrarti in un altro mondo. Sono sicuro che non farò fatica ad individuarti, laddove c’è un nugolo di persone che si divertono e sorridono, sicuramente ci sei tu.

Un bacio Mauro.