In questi giorni è deceduto Vincenzo Sola, 86 anni, dottore in agraria. Un professionista molto noto e stimato in città e nel comprensorio vesuviano per la sua attività di agronomo. Il dott. Sola è venuto a mancare dopo anni di sofferenza combattuti con coraggio.
Le nipoti Mariapaola e Flavia hanno dedicato al nonno un loro ricordo che volentieri pubblichiamo:
“Il nonno Vincenzo non era solo nostro nonno, era un po’ il nonno di tutti, sempre presente con i suoi nipoti; era anche un marito premuroso e un padre esemplare, costantemente pronto ad aiutare gli altri. Tutti volevano bene al nonno e tutti lo conoscevano, sin da quando, da piccole, ci veniva a prendere a scuola, a danza o in qualsiasi atro posto. A scuola, le maestre lo riconoscevano da lontano: il “nonno di Flavia e Mariapaola” era diventato un’istituzione.
Ultimo episodio che ho stampato nella mente risale a poco più di un mese fa quando, insieme, abbiamo assistito all’esame di stato di mia sorella Flavia, stando ben attenti a rimanere nascosti e poi, alla fine, ci hanno fatto entrare in aula perché anche i professori lo conoscevano; lo hanno lodato e hanno riconosciuto la sua presenza negli anni.
Ricordo anche, con estremo piacere, il momento della mia laurea, di cui andava molto fiero e tutte quelle volte che mi accompagnava fuori scuola per vedere i quadri di fine anno.
Il nonno aveva una memoria infallibile, ricordava tutte le capitali del mondo, conosceva benissimo la storia, il latino e il greco studiati al liceo, che insegnava con tanta pazienza alle sue nipoti, e ricordava esattamente tutti i nomi scientifici di piante e frutti. Era un uomo sempre allegro; ci faceva divertire con detti, barzellette e storie bizzarre e ci risollevava tutte le volte se qualcosa era andato storto o avevamo avuto una giornata pesante di studio. Molto divertenti erano i battibecchi tra i miei nonni, puntualmente quasi sempre a tavola, che facevano sorridere tutti perché la nonna si arrabbiava e diceva che il nonno era diventato molto permaloso e, infatti, lui se la prendeva.
Il nonno seguiva tutto ciò che diceva la nonna, perché non sapeva mai dirle di no, anche se non era d’accordo. Di ricordi belli ne ho tanti e tanti altri ancora, come quando, da piccola, mi portava giù ai giardinetti a raccogliere i pinoli o quando, ogni Natale, esponeva i suoi Presepi, delle opere uniche e originali che era così fiero di mostrare a tutti, soprattutto a chi non li aveva mai visti.
Il nonno aveva tanti passatempi, come leggere il giornale, scrivere i riassunti di storia per le nipoti, trovare nuovi pezzi di legno per i suoi Presepi, ma soprattutto, portare in giro la nonna, che in casa proprio non ci vuole stare.
Insomma, potrei raccontare aneddoti vissuti insieme all’infinito e sono sicura che coloro che lo conoscevano avranno partecipato o almeno sentito parlare di uno di essi, riconoscendo la persona che il nonno Vincenzo era: una “luce” che non si spegneva mai”.
La Redazione partecipa al dolore che ha colpito la famiglia Sola, la moglie Consiglia, i figli Fabio e Lucio, entrambi veterinari, e la figlia Annarita, insegnante di lingue straniere.
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