A cura della Redazione

Il presidente della Regione Vincenzo De Luca ha parlato nella sua consueta diretta Facebook del venerdì. "Restiamo in zona bianca ma siamo fortemente a rischio con l'indice Rt all'1,6%. Siamo la regione più a rischio - ha sottolineato De Luca -. Per ora stiamo reggendo. L'Italia ha perduto 3 mesi di tempo senza fare sostanzialmente niente, bruciando una condizione di relativo vantaggio. Non è stata presa nessuna decisione seria ed efficace. Oggi siamo a oltre 200mila contagi al giorno, era una condizione ampiamente prevedibile. Abbiamo continuato a seguire la linea delle mezze misure anziché di prevenzione del contagio, anche a causa di Lega e Fratelli d'Italia che hanno fatto l'occhiolino ai no vax e continuano a lisciare il pelo a quelli che ostacolano le misure rigorose che avrebbero dovuto essere prese. Sono due partiti, uno di Governo l'altro di opposizione, che non fanno proposte. Il Paese sprofonda in una palude di non decisioni che contribuiscono ad allungare il periodo di contagio. A ciò - continua il governatore - si aggiunge l'opportunismo delle altre forze politiche che, sebbene copnsapevoli della necessità di adottare misure rigorose, non sono in grado di fare una battaglia pubblica di opinione per denunciare le responsabilità di coloro che impediscono iniziative di contrasto serio al Covid".

De Luca attacca poi l'ultimo decreto legge varato dall'esecutivo: "L'obbligo di Green Pass rafforzato per gli over 50 con il quale potranno recarsi a lavoro scatterà da metà febbraio, cioè fra un mese e mezzo. Nel frattempo ci saranno altri 2 milioni di contagi. Non è stato deciso l'obbligo di vaccinazione nella Pubblica Amministrazione. Sarebbe bastato farlo 3 mesi fa ma è mancato il coraggio".

Sul Green Pass per andare dal barbiere, dal parrucchiere, dall'estetista, il presidente chiosa: "Chi li fa i controlli? La demenzialità delle misure proposte è ormai al di là di ogni immaginazione".

Capitolo quarantene: "Non si capisce nulla. L'unica cosa chiara è che con centinaia di migliaia di contagi il tracciamento salta e così migliaia di positivi circolano liberamente nel Paese. Si chiudono le discoteche ma non ci sono controlli nei luoghi della movida, si consente la capienza negli stadi al 50% quando sarebbe stato utile bloccare le presenze negli stadi. C'è una sorta di rassegnazione in giro, come se il contagio dovremmo prenderlo tutti e questo porta a non adottare nessun provvedimento".

Un altro luogo comune è che "la variante Omicron è poco aggressiva - prosegue De Luca -. Ma non è così. Di questo passo dovremo chiudere gli ospedali per riconvertirli in covid-center, a scapito dei ricoveri per altre patologie".

Le decisioni per la scuola: "Al punto in cui siamo arrivati, per me, la posizione più comoda sarebbe quella di non fare nulla. Abbiamo già fatto tanto nei mesi addietro. Ormai regna il caos in vista delle riaprture delle scuole il 10 gennaio. Ho la sensazione che si mettano in piedi provvedimenti che finiscono per trasformare i nostri bambini in cavie, da immolare sull'altare della politica-politicante, dell'opportunismo e degli ideologismi. C'è la convinzione che aprire le scuole nel caos totale sia una misura che favorisca la didattica, la formazione, la tranquillità dei dirigenti e del personale scolastico. E' esattamente il contrario. Chi prende decisioni cervellotiche non rapportate alla realtà vera dell'Italia è nemico della scuola". De Luca sviscera alcuni dati relativi alla Campania: "3mila positivi tra il personale scolastico e 19mila nella fascia di età 0-19 anni. La percentuale di vaccinazione al di sotto delle prime medie e delle scuole elementari è inferiore al 10%. I sindaci campani ci invitano a ritardare l'apoertura dell'anno scolastico per 2-3 settimane. I présidi ci hanno detto che non sono in condizione di garantire l'apertura delle scuole in sicurezza". Poi l'annuncio: "Fino a fine gennaio resteranno chiuse elementari e medie. Non ci sono al momento le condizioni minime di sicurezza. Dobbiamo approfittare di questi 20 giorni per fare un lavoro straordinario, per sviluppare la campagna di vaccinazione per i bambini più piccoli".