A cura della Redazione

Ospedali campani in affanno per l'emergenza Covid, stop ai ricoveri programmati e alle attività ambulatoriali non urgenti. E' quanto disposto dalla Regione Campania (per il tramite della Unità di Crisi) che ha stabilito, a far data dal 10 gennaio, la sospensione - fino a nuova disposizione - "dei ricoveri programmati sia medici che chirurgici presso le strutture sanitarie pubbliche". Le previsioni a un mese sono tutt'altro che incoraggianti. "Desta preoccupazione - si legge nel report che la Regione ha inviato al TAR in relazione alla ordinanza di chiusura delle scuole fino a quelle secondarie di I grado - il dato relativo all’occupazione di posti letto in terapia intensiva e in area medica, la cui saturazione ha una probabilità superiore al 50% in entrambe le aree nei prossimi trenta giorni".

E' possibile solo effettuare ricoveri con carattere d’urgenza “non differibili” provenienti dal Pronto Soccorso o per trasferimento da altri ospedali, "con la precisazione - si legge - che tale sospensione è valida per tutti i ricoveri programmati, ad eccezione dei ricoveri per pazienti oncologici, oncoematologici, di pertinenza ostetrica, trapiantologica, nonché delle prestazioni salvavita e di quelle la cui mancata erogazione può pregiudicare nell'immediato la salute del paziente e, pertanto, non procrastinabili".

Sospese inoltre anche tutte le attività di specialistica ambulatoriale, nelle medesime strutture, che non siano caratterizzate da urgenza o indifferibilità (attività ambulatoriali per le prestazioni di oncologia, oncoematologia, dialisi e radioterapia e attività di screening oncologico). Infine, si dispone che per far fronte all'emergenza coronavirus, "il personale sia pubblico che convenzionato che si libera dalla gestione ordinaria deve essere destinato in via prioritaria all'attività di ricovero e trattamento dei pazienti Covid".