A cura della Redazione

Il presidente della Regione Campania rompe il silenzio all'indomani della sospensione decretata dal TAR dell'ordinanza sulla chiusura delle scuole. Lo ha fatto a margine della seduta del Consiglio regionale nella quale sono stati eletti i 3 delegati regionali per l'elezione del Capo dello Stato.

«Ho ascoltato la conferenza stampa del Presidente del Consiglio e l'ho trovata sconcertante e insopportabilmente demagogica - ha esordito De Luca -. Sconcertante perché ha delimitato il recinto nel quale i giornalisti potevano muoversi, circoscrivendo l'ambito delle domande. Siamo in un Paese nel quale si determina una sorta di narcotizzazione critica. Demagogica perché ha parlato per mezz'ora contro la DAD generalizzata che non ha chiesto nessuno in Italia. Ha scelto un obiettivo di comodo, candidandosi anche lui a iscriversi nel club degli sfondatori di porte aperte. Sconveniente che non ci sia stata una risposta di merito al problema posto dalla Regione Campania: due settimane di respiro limitate alle elementari e alle primarie di I grado per organizzarsi al meglio. Ieri, oggi avremo scuole nelle quali i bambini sono senza mascherina, le FFP2 non sono arrivate. E i bambini hanno dovuto fare lezione con le finestre aperte, con i giubbini e i cappelli in testa. Si sarebbe dovuto parlare di questo. La sensazione è che in Italia va tutto bene, tutte le scuole sono aperte, viaviamo nelle migliori condizioni possibili».

Sulla decisione del TAR: «Il TAR ha concesso la sospensiva fissando la discussione in collegio il 22 febbraio. Nel frattempo sarà cambiato il mondo. I due punti forti su cui si è basata la richiesta di sospensiva del Governo sono questi: la Campania non è zona rossa e il Governo ha messo in campo tutte le misure per contrastare l'epidemia. Io credo che una Regione non è obbligata ad arrivare in zona rossa, alla drammatizzazione del contagio, per prendere provvedimenti - ha chiosato De Luca -. Noi siamo abituati a muoverci preventivamente. Le misure del Governo, poi, sono del tutto inattuabili e virtuali, a partire dai tracciamenti. Siamo tutti per la scuola in presenza, ma non tutti condividiamo la necessità di parlare un linguaggio di verità per partire dalla realtà che è quella che è, per tutelare la salute dei nostri bambini. Dobbiamo lavorare per ampliare il più possibile la platea dei bambini vaccinati. Contiamo per fine gennaio di arrivare oltre i 120mila. Il Covid non è una banalità. Ecco, se può fare piacere, anche la Campania può dire che va tutto bene, che il Covid è un raffreddore e posso anche giurarvi di aver visto il Presidente Draghi camminare sulle acque del Tevere», ha concluso sarcasticamente il presidente della Regione.