A cura della Redazione

Venti di crisi all’interno dello Spolettificio di Torre Annunziata.

Lo storico stabilimento militare torrese si appresterebbe a dismettere a breve l'attività inerente alla produzione di mascherine.

E’ l’allarme lanciato delle organizzazioni sindacali che da qualche mese hanno intrapreso un braccio di ferro con l’Agenzia Industria Difesa, sotto la direzione dell’on. Nicola Latorre.

Come tutti sapranno, lo Spolettificio, da luglio 2020, è stato riconvertito per produrre mascherine chirurgiche e filtranti FFP2 per le forze armate. Tale attività ha visto l’assunzione di 56 giovani, i quali, in questi anni di pandemia, hanno lavorato ciclicamente 24 ore su 24, sette giorni su sette, per perseguire gli obiettivi prefissati.

«Tuttavia, nonostante in più di un’occasione i vertici dell’AID abbiano dichiarato il potenziamento ed il perfezionamento della produzione di mascherine – si legge in una nota dei sindacati -, e tenendo conto anche del fatto che dai bilanci del 2020 e del 2021 lo Stabilimento di Torre Annunziata abbia realizzato un utile (oltre 3 milioni di euro negli ultimi due anni), è stato deciso che dal 18 marzo prossimo saranno confermate solo circa 15 unità lavorative per un altro mese, dopodiché si procederà al licenziamento di tutti gli addetti alla produzione di mascherine”.

Per i rappresentanti sindacali aziendali una decisione del genere mina il futuro dello stesso Stabilimento militare.

“Infatti – continua la nota -, all’interno dello Spolettificio ci sarebbero anche altre attività da svolgere, come quella della dematerializzazione e digitalizzazione dei documenti cartacei della Pubblica Amministrazione, in quanto lo Spolettificio funge da supporto al Centro di Dematerializzazione e Conservazione Unico della Difesa (Ce.De.CU) di Gaeta. Inoltre, Agenzia Industrie Difesa riceverà nel prossimo biennio circa 18 milioni di euro dai fondi del PNRR proprio grazie alla “missione digitalizzazione”».

A sentire i sindacati, la Direzione Generale non avrebbe intenzione di proseguire nemmeno con quest’ultima attività nello Spolettificio. Se poi a tutto ciò va aggiunta anche la mancanza di assunzioni e turn over a Torre Annunziata negli ultimi 40 anni, e che, attualmente, la forza lavoro civile interna presente nello Stabilimento è inferiore alle 50 unità, si capisce bene che il suo destino sembrerebbe segnato.

«Siamo seriamente preoccupati non solo per il futuro dei 56 giovani neoassunti – concludono i sindacati -, i quali stanno subendo una vera ingiustizia dove aver lavorato duramente e fatto raggiungere allo Spolettificio e ad AID profitti mai visti nei precedenti esercizi finanziari, ma anche del futuro dello stesso Stabilimento visto che, ad oggi, la Direzione Generale non ha rispettato le promesse passate e si rifiuta, da mesi, di avere un confronto per capire quale Piano Industriale spetta a Torre Annunziata».