A cura della Redazione

Si preannuncia un'estate "calda" in tutti i sensi quella del trasporto pubblico locale, in particolare sul fronte EAV, la holding della Regione Campania che gestusce il traffico su rotaie sulle linee della ex Circumvesuviana.

Da oggi, 27 giugno, e fino al 31 agosto prossimo, saranno tagliate una moltitudine di corse. «In periodo di ferie estive e con il covid che incalza e mette molti in malattia, siamo costretti a ridurre il servizio a partire da lunedi», si legge in una nota dell'azienda.

Disagi si prevedono su tutte le linee, a partire da quella più "utilizzata" soprattutto in questo periodo dai turisti, la Napoli-Sorrento. Non verranno più effettuate le corse dei Direttissimi delle 6.48 da Sorrento per Napoli, delle 18.34 dal capoluogo alla città sorrentina. Al loro posto, ci saranno i treni Direttissimi come da programma festivo, con instradamento via Barra: quello delle ore 6.48 da Sorrento per Napoli, e delle 18.48 da Napoli per Sorrento.

Sospese le corse nella tratta Napoli-San Giorgio-Torre del Greco via Centro Direzionale, previsto servizio sostitutivo su gomma. Niente corse anche sulla linea Napoli-Pomigliano d'Arco.

Per quanto riguarda i collegamenti con l'area vesuviana, vengono sopressi per due mesi i treni delle ore 6.35, 7.23, 9.47, 12.11, 14.59 da Napoli per Poggiomarino; e delle ore 8.04, 8.52, 11.13, 13.40, 16.28 da Poggiomarino per Napoli.

In tutto questo, l'EAV ha diffuso un comunicato dove critica duramente quanto accaduto ieri, con una mobilitazione estemporanea di «alcuni lavoratori» che «annunciano proteste e forme di non collaborazione ed una sorta di sciopero bianco», che ha provocato ritardi sul servizio e, in alcuni casi, anche il blocco della circolazione ferroviaria. Si tratta, per l'azienda, di «un gruppo di irresponsabili che vuole il caos».  «Abbiamo preparato un esposto alla Procura e alla DIGOS», sottolinea l'azienda. «Al di là delle solite frasi è esplicita la richiesta: vogliono più soldi! Ma in che mondo vivono? Dopo il covid e durante la guerra? - si legge ancora nel comunicato aziendale -. Forse non è chiaro che non c’è più un euro e che con i recenti accordi hanno preso già tantissimo (mentre altri lavoratori di altre aziende di trasporto che fallivano non prendevano lo stipendio) e che vi è appena stato anche un rinnnovo contrattuale e quindi in questo modo la protesta, riducendo i ricavi da traffico che si stavano finalmente dopo 30 mesi riprendendo, mettono a rischio lo stipendio e certamente la quattordicesima di tutti!».

L'oggetto del contendere è lo straordinario, che quasi nessuno dei dipendenti intende fare, e senza il quale il servizio subisce inevitabilmente "tagli". «Chi rifiuta lo straordinario oggi, evidentemente è stanco e non avrà più comandate di straordinario per i prossimi due mesi», continua la nota dell'EAV. «Abbiamo assunto circa 150 tra macchinisti e capitreno dal 2019 a ora e vi chiederete, non bastano per garantire il servizio? Certo che potrebbero essere sufficienti, se guidassero solo 30 minuti in più, EAV non avrebbe carenze e potrebbe offrire più servizi».

Ed ancora, «con gli ultimi accordi abbiamo dato, ai nostri macchinisti, un aumento di 600 euro mensili per arrivare a 3 ore 45 minuti (di guida dei treni, ndr). Ma Tutto questo evidentemente ancora non basta. Abbiamo assunto un nuovo capo del personale ed un nuovo capo del trasporto ferroviario che provengono da Trenitalia. Vogliamo soltanto applicare le stesse regole di Trenitalia. Invitiamo tutti al senso di responsabilità - conclude la nota - per non compromettere il servizio agli utenti e gli stipendi ai dipendenti. Si ragiona e si discute, la protesta selvaggia ed improvvisa fa male a tutti e non produce effetti positivi per nessuno».