A cura della Redazione

La città, e la comunità tutta di Torre Annunziata, si appresta a commerare il quinto anniversario della tragedia di Rampa Nunziante. Il 7 luglio del 2017, la palazzina al civico 15 crollò all'alba di una giornata che resterà drammaticamente indelebile nella memoria dei cittadini oplontini.

Sotto le macerie rimasero sepolte 8 persone, per le quali non ci fu alcuna via di scampo: morirono Giacomo Cuccurullo, la moglie Edy Laiola e il figlio Marco, i coniugi Pasquale Guida e Anna Duraccio con i figli Francesca (14 anni) e Salvatore (8 anni), e la signora Pina Aprea.

Per quel tragico evento, la sentenza di I grado nel processo svoltosi al Tribunale di Torre Annunziata ha visto la condanna, per i reati più gravi contestati, di 4 imputati e l'assoluzione di 2.

Nella giornata di giovedì 7 luglio, alle ore 19 verrà celebrata da Don Ciro Cozzolino, presso la chiesa della SS. Trinità in via Gino Alfani, una Santa Messa in suffragio delle vittime. Subito dopo, un corteo silenzioso - e in forma privata - partirà alla volta del vicino luogo della memoria, quell'edificio sventrato e ancora lì a ricordarci e a farci rivivere la sofferenza di cinque anni fa. Ci sarà la deposizione del cero della Giustizia dinanzi allo stabile.

"Ancora una volta la memoria si intreccia con quanto sta avvenendo nella nostra città - si legge in una nota del Presidio cittadino di Libera -. L'omicidio di Maurizio Cerrato, Antonio Morione e del giovane di Torre del Greco Giovanni Guarino, sottolineano che l'altro è sempre meno considerato un mezzo e non un fine. Questo avvenne nel crollo, una tragedia che si sarebbe potuta evitare".