L’estate in Italia, ma soprattutto al Sud, quest'anno sembra non voler finire. Siamo in pieno autunno e continuano le giornate di sole con la temperatura che durante il giorno non scende mai al di sotto dei 23 gradi.

E’ l’effetto del cambiamento climatico. A questo punto i gestori degli stabilimenti balneari dovrebbero pensare seriamente ad una proroga della loro attività. Si parla tanto di incremento dei turisti nelle nostre località (a Torre Annunziata quest’estate c’è stato il sold out per tutte le strutture ricettive, dai B&B alle Case vacanze) e poi non siamo in grado di fornire loro gli adeguati servizi. Sicuramente i gestori obbietteranno che i costi per mantenere gli stabilimenti aperti sono alti rispetto al numero dei bagnanti. E’ vero, però, una cosa è gestire 100 ombrelloni, un’altra è gestirne una decina. E poi si potrebbe limitare l’apertura ai soli fine settimana.  

Nella giornata di ieri molti stranieri, ma anche torresi, erano sdraiati sulla sabbia dell’arenile pubblico a prendere il sole, dopo aver fatto un bagno in acque limpide e – a detta loro - neppure tanto fredde.  E tutti erano meravigliati per il clima mite, le acque limpide e la bellezza del posto. Tuffarsi in acqua e guardare l’isola di Capri mentre si è sdraiati su una distesa di sabbia vulcanica non è da tutti.

Lo ripeteremo all’infinito: il futuro di Torre Annunziata sta nel turismo, prima ce ne convinciamo e meglio è. E lo diciamo pur conoscendo i limiti comportamentali di una parte dei cittadini torresi. Ma questo non può e né deve frenare lo sviluppo turistico del nostro territorio.

Ci dobbiamo scrollare di dosso una volta per tutte la nomea di città camorristica. Dobbiamo essere capaci di far emergere e saper sponsorizzare le nostre immense risorse: posizione geografica, mare, spiaggia, clima, tradizioni, Scavi e Terme.

Sarà compito, poi, di un buon governo cittadino, quando ci sarà, non solo di amministrare bene, ma anche di guidare ed educare il suo popolo. E lo dovrà fare con la prevenzione ma anche, quando è necessario, con la repressione, attraverso le sanzioni amministrative.

Non vediamo altro futuro possibile per Torre Annunziata. L’ha incominciato a capire anche la nuova classe di giovani imprenditori che sta investendo molto sulla ristorazione e sulle strutture ricettive.

Una grossa mano potrebbe venire anche dalla Regione Campania che sta investendo milioni di euro per il disinquinamento del Sarno. Se tra qualche anno le acque del fiume fossero finalmente bonificate, la città potrebbe recuperare alla balneazione qualche chilometro di costa (spiagge della Salera e delle Sette scogliere), con grossi benefici per la filiera turistica. 

Insomma dobbiamo finire di piangerci addosso e rifugiarci nella solita frase che il turismo a Torre Annunziata non attecchirà mai perché c’è troppa gente incivile. Vuol dire perdere ancor prima di incominciare la partita.

Bisogna far capire alla gente, invece, che il turismo è una fonte di economia che non si esaurirà mai. Che con il turismo si vive bene e ci sarebbe lavoro  per moltissimi cittadini. Ed il cosiddetto cambio di mentalità, di cui spesso si parla, arriverà un poco alla volta, man mano che si vedranno i primi risultati.