A cura della Redazione

Andreana Ambrosino, presidente dell’Associazione dei Magistrati della sezione di Torre Annunziata, e gli studenti della scuola media Pascoli, in visita alla villa Tamarisco, nel quartiere Poverelli a Torre Annunziata.

Villa Tamarisco, nome legato al boss Francesco Tamarisco di Torre Annunziata, mandante dell’omicidio di Matilde Sorrentino e condannato all’ergastolo dalla Corte d’Appello di Napoli, è dal 13 aprile del 2007 sotto sequestro, anche se al momento non è stata ancora riqualificata.

Il Pubblico Ministero Ambrosino ha guidato gli studenti negli ambienti della villa, raccontando gli orrori che si celavano dietro quelle mura, dove si organizzavano i summit di camorra. Al tour erano presenti anche le Forze dellOrdine e la Polizia Municipale con il comandante Giovanni Forgione.

Il Pm Andreana Ambrosino parla della "villa degli orrori"

“In questa villa – afferma il Pm Ambrosino – venivano stretti accordi criminali per la gestione del traffico di stupefacenti, ed è proprio qui che sono stati programmati e deliberati degli omicidi. Questo lo abbiamo saputo proprio grazie alle intercettazioni ambientali all’interno della villa, che addirittura è stata teatro di un fatto di sangue, perché negli anni ’90 venne ucciso Francesco Tamarisco, zio di Francesco jr e fratello di Salvatore. E poi questa villa è stata teatro anche di fatti molto odiosi, ossia i reati di pedofilia, commessi negli anni ‘90 nel rione Poverelli. All’interno di questa villa sono state convocate anche le cosiddette mamme coraggio, Bianca Cacace e Matilde Sorrentino, per far ritrattare le denunce fatte dai propri figli. Addirittura qui furono pagati i bambini con 50mila lire affinché affermassero che Francesco Tamarisco non c’era. Queste due donne sono state vittime nel corso degli anni di intimidazioni e minacce, culminate il 26 marzo 2004 con l’omicidio di Matilde Sorrentino”.

Villa Tamarisco è stata assegnata al comune di Torre Annunziata con un provvedimento del 15 maggio 2015, ed è in attesa di destinazione.

“Una delle proposte - conclude il magistrato – è quella di dedicare la villa a Matilde Sorrentino, chiamarla non più villa Adele (nome della moglie di Salvatore Tamarisco, propietario della villa, ndr), ma villa Matilde, per ospitare comunità che tutelino donne maltrattate, bambini in difficoltà. E’ un’idea, ma sarà il Comune a dover decidere, o comunque dovranno essere le associazioni locali a farsi parte attiva in questo percorso”.

Una giornata molto interessante, che ha visto gli studenti delle terze medie della scuola Pascoli molto coinvolti e partecipativi. Conoscere i fatti brutti ed oscuri della storia della propria città aiuta a riflettere e a trarre le dovute conclusioni: il bene genera felicità, serenità e tranquillità; il male solo sofferenza e morte.