A cura della Redazione

Il Napoli è diventato Campione d’Italia per la terza volta nella sua storia. Gli uomini di Luciano Spalletti hanno conquistato l’aritmetica certezza dello Scudetto al termine della gara di giovedì 4 maggio contro l’Udinese, e da allora i festeggiamenti non si sono mai fermati, anzi sono proseguiti in città e al Maradona anche ieri sera, dopo il match vittorioso con la Fiorentina.

Ma facciamo un passo indietro. Al termine della partita della Dacia Arena, molti sostenitori partenopei hanno invaso il terreno di gioco per festeggiare la conquista del tricolore e abbracciare i calciatori azzurri. Ma mentre tutti erano alla ricerca di un “souvenir”, un tifoso partenopeo si è reso protagonista di un episodio senza precedenti. Passato completamente inosservato grazie alla confusione generale del momento, e eludendo i controlli della sicurezza, è riuscito ad addentrarsi fin dentro la pancia dello stadio di Udine, per poi raggiungere completamente indisturbato lo spogliatoio del Napoli, dove gli uomini di Spalletti stavano celebrando la conquista del titolo. L’unico ad accorgersi dell’intruso è stato Amir Rrahmani, il quale, indicandolo, si è chiesto chi fosse quell’uomo (che indossa un maglioncino giallo).

Lui si chiama Salvatore Balzano e ha 38 anni. “È stato totalmente inaspettato”, racconta a InterNapoli.it. “Ho sfruttato il momento dopo la fine della partita tra Udinese e Napoli che ci ha dato lo Scudetto. Con la scusa di guardare il cellulare, piano piano sono riuscito a raggiungere gli spogliatoi, senza però creare problemi, ed entrare in quello del Napoli. Mentre saltavo con i calciatori e filmavo con il cellulare, Rrahrmani mi ha visto esclamando in napoletano “chi c… è chist”. Poco dopo sono uscito in modo molto tranquillo”. Poi ha aggiunto: “Alcuni calciatori, a partire da Raspadori, mi hanno regalato delle magliette, delle sciarpe e mi sono fatto salutare in video. Quando ho portato il materiale a mio figlio, si è emozionato e io con lui”. Il video, che è diventato virale sui social, è stato postato su Facebook da Gianni Simioli, conduttore radiofonico di Radio Marte.