Una cosa è certa, il Giro d’Italia rende più “umane” le nostre strade. Niente auto in sosta e niente circolazione di autoveicoli di qualsiasi genere. In sostanza, un’isola pedonale lunga chilometri.

I comuni vesuviani vengono attraversati in tutta la loro lunghezza dalla carovana di corridori, rendendo queste città, almeno per diverse ore, più a misura d’uomo, con un inquinamento ambientale ed acustico pressoché pari a zero.

Una situazione che tutti noi viviamo raramente, ovvero solo quando il Giro d’Italia attraversa le nostre strade.

Ma il Giro da una parte toglie e da una parte dà. Blocca il traffico veicolare (con l’imprecazione di tanti automobilisti che con l’auto ci lavorano) ma riesce, come un miracolo, a far riqualificare le strade dove transitano i corridori.

A questo proposito, ci sembra abbastanza azzeccato uno striscione apparso in una strada attraversata dal Giro: “Grazie Giro d’Italia per l’asfalto nuovo”. Ed ha proprio ragione chi l’ha ideato. Se non fosse stato per questa competizione sportiva la maggior parte delle strade sarebbero rimaste così come erano prima, nella migliore delle ipotesi rattoppate in più punti se non addirittura ridotte a groviera.

Ed allora usciamo dalle nostre case ed accogliamo con gioia il passaggio della carovana, applaudendo ed incitando i 176 ciclisti. Sono loro che conoscono la vera “fatica”, altro che rincorrere un pallone all'interno di un rettangolo di gioco...