A cura della Redazione

Un nuovo modello di intrapresa che sappia coniugare lo sviluppo economico con quello sociale, attraverso il coinvolgimento del capitale umano presente nella Comunità, la tutela dell’ambiente e la cultura della legalità: è questo il tema del convegno che si terra venerdì 9 giugno (dalle 9,30) presso l’Albergo Libera Gioventù di traversa Andolfi a Torre Annunziata, sorto in un bene confiscato alla camorra, dal titolo “Il patrimonio culturale e ambientale per avviare processi di innovazione sociale: cultura della legalità e valorizzazione di bellezze e tipicità locali”.

L’iniziativa è organizzata dalla Cooperativa sociale Metanova, in collaborazione con Finetica Ets - organizzazione antiusura e antiracket - ed il Banco delle Opere di Carità.

«Grazie al sostegno della Regione Campania abbiamo avviato la costituzione di una larga cordata che, partendo dalle scuole si è integrata con l’intera Comunità, chiamando a far rete: le Istituzioni locali, le famiglie, gli imprenditori, i liberi professionisti, gli oratori, il terzo settore - dichiara Raffaele Napolitano, vice presidente di Metanova -. Lo scopo è dare vita ad una sinergia stabile fra quanti si vogliano concretamente impegnare per uno sviluppo davvero sostenibile del territorio e della comunità di Torre Annunziata».

A portare un contributo alla discussione saranno Giuseppe Palmisciano, responsabile Cultura Finetica Ets; Francesco Feola, assistente ecclesiastico Agesci Campania; Andrea Forno, responsabile marketing territoriale Finetica Ets; Angelo Lo Conte, responsabile Slow Food Campania; Mariavittoria Cicellin, del Dipartimento Scienze sociali dell’Università Federico II; Mariano Di Palma, referente regionale di Libera; Nello Tuorto, presidente di Finetica Ets. A concludere i lavori sarà Mario Morcone, assessore alla Legalità e alla sicurezza della Regione Campania.

Il convegno - organizzato all’interno del bene confiscato alla camorra, diventato oggi un Ostello -  vuole mettere al centro dell’attenzione un nuovo modo di intraprendere, che faccia emergere la responsabilità sociale dell’impresa, per valorizzare al meglio le bellezze del territorio - sia quelle storico, artiche e culturali, sia quelle ambientali e delle produzioni tipiche - attraverso l’approccio dell’Innovazione sociale, per avviare un processo di cambiamento basato su strategie e idee che portino a determinare lo sviluppo economico e sociale di una comunità seguendo 6 direttive: istruzione e formazione, diminuzione dell'inquinamento, riuso degli scarti ed economia circolare, sharing economy e social housing, miglioramento delle condizioni di lavoro, valorizzazione culturale e ambientale delle competenze e delle tipicità del territorio.