A cura della Redazione

Cosa fare se si verificasse un incendio alla Isecold? Il Comune di Torre Annunziata ha pubblicato sul sito internet istituzionale un vademecum per i cittadini che risiedono nelle zone limitrofe all'impianto di stoccaggio di olii combustibili minerali ubicato all'interno del Porto, al Molo di Levante. Le "famose" cisterne sulle quali si dibatte da anni circa l'opportunità della loro presenza in un'area cittadina densamente abitata come il quartiere marinaro.

L'insediamento viene classificato come "industria a rischio di incidente rilevante di soglia inferiore". Come comportarsi, dunque, nel caso in cui accadesse una simile fattispecie?

Ce lo spiega il vademecum approntato dalla Prefettura di Napoli, l'organo deputato a gestire l'eventuale emergenza in caso di calamità e a coordinare il sistema di messa in sicurezza e di assistenza e soccorso alla popolazione.

Innanzitutto, vengono prefigurate due zone di rischio qualora si sviluppasse il "pool-fire", ossia l'incendio all'impianto: la prima, entro i 50 metri; la seconda, entro i 100 metri (sono le cosiddette distanze di danno). Nel primo caso, l'area è completamente inaccessibile a causa delle elevate temperature sprigionatesi dall'evento; nel secondo, invece, possono intervenire solo le squadre di soccorso tecnico, in primis i vigili del fuoco. Oltre tali distanze, all’esterno, sarà delimitata un’ulteriore area per la localizzazione delle strutture di supporto e logistiche del soccorso.

(le aree di danno I e II)

Scaturenti dal pool-fire, che determina un inteso irraggiamento termico, ci sono, poi, la produzione di gas e di fumi nocivi"L’irraggiamento termico - si legge nella scheda sinottica consultabile dai cittadini - produce un innalzamento della temperatura nell’intorno dello stabilimento con un significativo rischio di propagazione dell’incendio agli elementi prossimi al suo perimetro. I gas prodotti dalla combustione hanno invece un impatto a distanze maggiori, rendendo l’area irrespirabile soprattutto ai piani più alti degli edifici circostanti. I fumi sono trasportati dai moti convettivi determinando una ricaduta delle particelle (residui solidi della com ustione) anche a notevole distanza dall’origine con dispersione di sostanze nocive nell’ambiente esterno (inquinamento falda, terreni confinanti, etc.)".

A questo punto, entra in vigore il Piano di Emergenza Esterna, concertato dalle Autorità Pubbliche e dalla stessa azienda. Al verificarsi dell'incendio, si attiva un livello di "attenzione" con l'intevento immediato dei vigili del fuoco che individuano le aree a maggior rischio dopo un primo sopralluogo. Vengono allertati le forze dell'ordine, i Comuni viciniori ed il sistema sanitario della zona.

Se l'incendio è più grave, si passa al livello successivo, ossia il "pre-allarme": sebbene avvertito dalla popolazione, l'evento presenta effetti non ancora pericolosi per la stessa e per l’ambiente, ma fa temere un aggravamento del suo sviluppo. "In tale fase il modello organizzativo di intervento prevede il costante monitoraggio dell’evolversi dell’evento da parte della Prefettura che assicura il flusso informativo con i Comuni e le Forze dell’ordine valutando le misure da adottare".

L'ultimo "stadio" di rischio è quello classificato come rilevante: in tal caso scatta il livello di "allarme" vero e proprio diramato dal Prefetto con conseguente tempestivo allertamento della popolazione, a cura dei Comuni interessati.

La popolazione viene allertata con un sistema di segnalazione acustica, a mezzo di appositi dispositivi di allarme (sirena) dello stabilimento: un suono monotonale continuo della durata complessiva di 60 secondi.

Allo scattare del segnale di allarme è disposta la misura del rifugio al chiuso, a condizione che si abbia cura di impedire il ricambio d’aria del locale.

La popolazione interessata dovrà quindi adottare misure comportamentali e precauzionali consistenti nel rimanere all’interno degli edifici e approntare le misure di autoprotezione: chiudere porte e finestre, non usare ascensori, non fumare, non usare telefoni, tenersi al di fuori dell’area delimitata dai posti di blocco, attendere nuova comunicazione.

cessata emergenza, verrà irradiato un segnale acustico bitonale. I residenti dovranno spalancare porte e finestre e avviare i sistemi di ventilazione o condizionamento d'aria, previa riapertura di prese d'aria e canne fumarie, nonché uscire dall'edificio fino al totale ricambio d'aria.

Questo quanto da fare nel malaugurato scenario di un disastro ambientale.

Allegato al vademecum vi è poi un questionario che i cittadini sono chiamati a compilare, circa la comprensione del contenuto del documento. Potranno infine essere addotti eventuali suggerimenti, richieste ed osservazioni (in forma scritta) da inoltrare all'indirizzo pec del Comune (protocollo@pec.comune.torreannunziata.na.it) entro 30 giorni dalla pubblicazione del vademecum (l'avviso è del 7 giugno 2023). Verranno successivamente girate dall'Ente alla Prefettura.