Ritorna l’estate, i bagnanti tornano a popolare le spiagge, ma l’arenile pubblico sul litorale Marconi si trova ancora in condizioni poco ospitali.

Si ha l’impressione che siccome al Lido Mappatella non si paga nessun biglietto d’ingresso, i frequentatori della spiaggia libera debbano adattarsi.

Eppure l’arenile dovrebbe essere tenuto sempre pulito, munito di passerella, cestini portarifiuti, servizi igienici e docce. E renderlo accessibile anche ai disabili. Se non incominciamo con queste prime, elementari regole di accoglienza, come poter incominciare a parlare di turismo?

Lo sappiamo benissimo che al Comune c’è carenza di personale, ma ci sono anche tantissimi percettori del reddito di cittadinanza che sarebbero ben disponibili a dare una mano, pur di non sentirsi completamente inutili. 

C’è poi l’altro aspetto del problema: l’inciviltà di molti bagnanti che lasciano sul posto di tutto e di più, quando basterebbe raccogliere i rifiuti prodotti e sversarli nei contenitori posizionati all’ingresso della spiaggia (da svuotare periodicamente, però). Un gesto di civiltà che andrebbe a loro vantaggio, visto che molto probabilmente ci ritorneranno su quella spiaggia. 

Insomma ad ogni estate il problema è sempre lo stesso: ritardi nel pulire ed attrezzare la spiaggia e incapacità di mantenerla pulita durante la stagione estiva. Come direbbe il giornalista televisivo Antonio Lubrano, oggi novantunenne, la domanda sorge spontanea: è tanto difficile programmare con un po’ di anticipo la stagione balneare?

Vista l’impossibilità o l’incapacità, scegliete voi, di agire come agisce un privato, non sarebbe meglio dare in gestione una parte della spiaggia libera ad una cooperativa di giovani che, praticando prezzi politici per ombrelloni e sdraio, avrebbe anche l’onere di mantenere l’intero arenile pulito, quello in gestione e quello libero?