Continuano gli interventi sul territorio di manutenzione del verde pubblico, iniziati dopo 5 mesi di stallo (gennaio-maggio) in cui Torre Annunziata è stata letteralmente invasa da erbacce di ogni tipo.

In questa settimana i lavori avrevbbero dovito riguardare via Vittorio Veneto, via Sepolcri, corso Garibaldi, via Mazzini, via Carminiello, via Melito, Rione Melito e Rione Poverelli. Anche se da segnalazioni ricevute c'è un ritardo nella tabella di marcia.

La settimana prossima gli interventi dovrebbero interessare, come da programma, strade e piazze di Torre centrale.

La manutenzione del verde pubblico, insieme alla pulizia di strade e marciapiedi, non dovrebbe essere mai trascurata perché rappresenta il biglietto da visita di ogni città. Sono dell’idea che il futuro di Torre Annunziata sia nel turismo, un’affermazione che oggi può sembrare avventata, ma i presupposti ci sono tutti, si ha bisogno solo un cambio di mentalità e di un’amministrazione politica convinta e capace di determinare il cambiamento, che non sappia solo governare ma anche educare.

Un segnale incoraggiante ci viene dai tantissimi B&B e Case vacanze presenti in città, quasi sempre pieni. Turisti che rimangono meravigliati dalla bellezza della Villa di Poppea, dalle nostre spiagge e dal paesaggio che guarda sulla costiera sorrentina e sull’isola di Capri.

Un’altra peculiarità del nostro territorio è la dolcezza del clima. Lo sapevano bene gli imprenditori della pasta del secolo scorso quando scelsero Torre Annunziata per allocare i loro pastifici ed utilizzare gli ampi marciapiedi o i lastrici solari per asciugare la pasta.

Insomma clima, mare, spiagge, porto, scavi di Oplonti, Terme Vesuviane, oltre alla vicinanza con il Vesuvio e Pompei: tutte risorse naturali che ci sono state donate dal Padreterno e delle quali non ne facciamo buon uso, pensando anacronisticamente ad una reindustrializzazione che porta solo occupazione effimera ed inquinamento.

Basta non andare troppo indietro nel tempo, quando all’inizio del nuovo millennio si pensava di aver superato la crisi industriale che aveva colpito Torre Annunziata con gli insediamenti di Metecno, Metalfer, Catwork e Florinvest, tutte aziende poi fallite o trasferite altrove dopo aver ricevute cospicui finanziamenti dalla Regione.

Gli stessi cantieri nautici insediatisi nell’area ex Deriver-Dalmine (Aprea-Ferretti, Air Naval, Gagliotta, Peninsula Navis,  Nisida Yachting,  Alcina e, per ultimo, Arcadia Yachts, che prese il posto della Metecno), e per i quali si pensava di aver intrapreso la strada giusta, con la grave crisi economica iniziata nel 2007 chiusero uno alla volta, tranne qualche eccezione, e i capannoni riutilizzati per il rimessaggio di grosse imbarcazioni.

In definitiva, non permettiamo ad altri di “sfruttare” il nostro territorio, apriamo le porte al turismo, una risorsa che non si esaurisce con il tempo e che crea al contempo occupazione, l'unico vero argine contro la camorra.