A cura della Redazione

Come era prevedibile, la soppressione del Reddito di cittadinanza adottata dal governo Meloni sta suscitando un allarme sociale soprattutto al Sud, dove è maggiore la concentrazione dei percettori del reddito. Un provvedimento adottato senza che nel frattempo sia stata applicata una misura alternativa per quelle famiglie che finora hanno potuto contare su un sussidio che, nel mese di giugno scorso, è stato mediamente di 565,69 euro.

Sindacati, Comuni (di sinistra e di destra), Inps, Istituzioni locali, sono fortemente preoccupati per un provvedimento che sa più di rivalsa contro il Movimento 5 Stelle (padre dell'iniziativa) che di un'effettiva manovra di governo per far quadrare i conti dello Stato. Agli attuali governanti, una domanda è lecita: "Cosa sarebbe accaduto in piena emergenza Covid se non ci fosse stato il Reddito di cittadinanza?". 

Come detto sopra, anche le Organizzazioni sindacali sono seriamente preoccupate per le conseguenze che possano scaturire dalla soppressione del RdC. 

La nota pervenuta in redazione da parte della Uil PA ne è un esempio.

"Le decisioni adottate dal Governo, che con un provvedimento ha cancellato tout court il Reddito di Cittadinanza per centinaia di migliaia di persone - inizia il comunicato -, sta già producendo nella nostra Regione - ed in particolare nella provincia di Napoli - i primi nefasti effetti.

Infatti, come era prevedibile, le Sedi dell'Inps sono state letteralmente prese d'assalto da un’utenza in preda alla rabbia ed alla disperazione, che nella sede di Napoli è sfociata in minacce e aggressioni verso gli incolpevoli colleghi e le guardie giurate. E’ da rilevare che la maggior parte dei percettori è concentrata nella provincia di Napoli. Nel manifestare sia ai colleghi che alle guardie giurate la nostra solidarietà, vogliamo nel contempo esprimere tutta la nostra preoccupazione per un situazione molto spiacevole che potrà ulteriormente degenerare allorquando giungeranno a destinazione tutti i provvedimenti di sospensione del beneficio relativo al R.d.C.  Per tale motivo invitiamo l'Amministrazione ad adottare tutti i necessari provvedimenti atti a garantire l’incolumità e la sicurezza dei lavoratori. In occasione dell'incontro tenutosi martedì scorso  il dottore  Bafundi aveva già manifestato ai sindacati la sua preoccupazione in merito a questo scottante argomento, precisando, su richiesta delle Organizzazioni sindacali che aveva già provveduto ad allertare le forze dell'ordine al fine di presidiare le sedi.

Speriamo solo che tutto ciò sia sufficiente. Sicuramente, però, non va abbassato il livello di guardia. La situazione sul nostro territorio purtroppo è incandescente. Certamente non apprezziamo l'enfasi con la quale certa stampa e gran parte della maggioranza che governa hanno commentato il taglia R.d.C. poiché, senza voler entrare nel merito, va registrato che questo provvedimento toglie risorse a tante famiglie senza, però, fornire un’alternativa certa su un territorio già fortemente compromesso sotto l'aspetto socio-economico e relativamente al quale sono facilmente prevedibili problemi nel reperire corsi di formazione accreditati con ripercussioni anche sul Reddito di Inclusione. Queste scelte politiche - conlude il comunicato - avranno sicuramente pesanti ricadute sui cittadini più deboli e sui lavoratori più esposti, che debbono essere adeguatamente tutelati. Come sempre a pagare è il solito Pantalone".