Vito Nicola Nunziante, al quale sono intitolate le nostre Terme, è veramente morto a Torre Annunziata il 22 settembre 1836?

Così è riportato su Google, sulla Treccani e persino nell’introduzione, scritta dall’editore, del libro di Raffaele Liberatore dal titolo “Il tenente generale Vito Nunziante”, pubblicato nel 1836, nello stesso anno della sua scomparsa. E Liberatore, amico di Nunziante, oltre che storico, ne pronunciò addirittura l’orazione funebre nella chiesa della Vittoria a Napoli!

Allora ho consultato il registro dei defunti di quell’anno  nell’archivio storico di Torre Annunziata... ma non ho trovato l’atto di morte di Nunziante né prima e né dopo il 22 settembre 1836! Allora come svelare questo mistero?

Ma cominciamo dall’inizio, cioè dalla nascita del generale borbonico e marchese Vito Nicola Nunziante. Ebbe i natali a Campagna, un paese in provincia di Salerno, il 12 aprile 1775. Il suo atto di nascita, scritto in latino, si trova nel registro della cattedrale di questa città riportato nel quinto volume, foglio 132, numero 158, nel quale sono citati anche i genitori Pasquale Nunziante e Teresa Notari.

E per quanto riguarda la morte? Notizie più dettagliate le troviamo in un altro libro dal titolo “Vita e fatti di Vito Nunziante” pubblicato nel 1839, dello storico Francesco Palermo. In esso si dice che nel bonificare i terreni paludosi di San Ferdinando (città della provincia di Reggio Calabria dove venne sepolto) fu colpito dal “morbo nero”, probabilmente cirrosi epatica conseguenza della malaria endemica in quella zona. Per cui venne a curarsi con le acque delle Terme da lui fatte costruire a Torre Annunziata,  che riteneva medicamentose  per la sua grave malattia. Purtroppo il 22 settembre 1836 le sue condizioni si aggravarono.

Ma continuiamo questa storia con le parole contenute nel finale del libro di Francesco Palermo. “Perduta ogni speranza di guarire, desiderò di tornare in Napoli. Ed era la mattina del 22 settembre 1836, e seduto sul letto, aveva la moglie (Camilla Barresi) e i figliuoli intorno che lo vestivano, e innanzi alla casa era la carrozza in assetto per viaggiare. Quando... gli occhi si irrigidirono e la voce si spense... rimase solo Alessandro vicino al padre che agonizzava, e che dopo pochi istanti passò”.

A questo punto ci chiediamo, perché poi la sua morte è stata dichiarata a Napoli? Infatti presso l’archivio di Stato di Napoli, nell’atto 566 del registro dei morti dell’anno 1836, è scritto che si spense nella sua casa di Chiaia alla Strada Santa Caterina numero 38. Allora come si spiega? Forse Nunziante fu trasportato in carrozza a Napoli agonizzante e morì nel suo letto a Chiaia e quindi il racconto di Palermo è impreciso? Oppure fu messo nella carrozza da morto per poi dichiararlo deceduto a Napoli? Un mistero che sarà difficile svelare, anche perché non ci sono testimonianze dirette dei familiari riportate nelle cronache del tempo.