A cura della Redazione

Sono pronte a tornare in acqua quattro tartarughe salvate nei mesi scorsi dal Centro Tartanet del Parco Marino di Punta Campanella.

Reti da pesca, ami, plastica, impatti con imbarcazioni e le basse temperature del mare. Questi i pericoli maggiori per le tartarughe che restano ferite o intorpidite

soprattutto durante i mesi invernali. Ognuna con la sua storia e il suo nome. Salvatore, maschio di grosse dimensioni, pesa 70 kg ed è stato ritrovato nella rete dai pescatori. Non ha mostrato problemi particolari. Ora affronterà la stagione riproduttiva e sarà seguito attraverso un trasmettitore satellitare che gli sarà installato sul carapace.

Prometeo, invece, è un esemplare molto giovane che aveva un po' di plastica nell'intestino. Calippo aveva molte ferite, una ventina, causate dall'accidentale cattura nella rete da pesca. L'ultima arrivata, Cicciotta, è stata recuperata a metà marzo e tranne qualche piccolo problema di galleggiamento non ha manifestato particolari problemi.

I quattro esemplari di Caretta Caretta sono state curate dagli esperti della stazione zoologia A. Dhorn a Portici e ora sono finalmente guariti e possono riprendere il loro affascinante viaggio nel Mediterraneo.

Partiranno da Puolo, a Massa Lubrense, cuore dell'Area Marina Protetta di Punta Campanella e mare Bandiera Blu.

L'evento, aperto a tutta la cittadinanza e a chiunque voglia partecipare a questo bello spettacolo della natura, si terrà lunedì 7 maggio a partire dalle 10 presso la Cala di Puolo con la presenza della Capitaneria di Porto. 

In 10 anni di attività il Centro di primo soccorso del Parco Marino di Punta Campanella ha recuperato e salvato circa 160 tartarughe, grazie anche alla preziosa collaborazione dei pescatori, soprattutto quelli di Salerno. Un'attività importante per salvaguardare una specie sempre a rischio a causa del forte impatto antropico lungo le coste campane. 

(foto di repertorio)