E' stata un flop la marcia anticamorra promossa a Castellammare di Stabia dopo il «falò della vergogna» dell'8 dicembre scorso. Una iniziativa organizzata da un cittadino all'indomani dell'episodio verificatosi nel rione Savorito, con il manichino raffigurante un pentito che fu dato alle fiamme in occasione dei tradizionali "fucarazzi" dell'Immacolata, tradizione molto sentita nella città stabiese.
Alla marcia erano presenti pochissimi cittadini, per lo più istituzioni e giornalisti. Tra di loro il sindaco Gaetano Cimmino, alcuni politici ed i rappresentanti delle forze dell'ordine.
«La scarsa partecipazione deve far riflettere - afferma Il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli -. I residenti hanno fatto mancare la propria presenza, rubricando l’evento ad un appuntamento per pochi intimi. Il corteo non ha mai preso il via, con i presenti che hanno fatto i conti con la scarsa partecipazione, limitandosi ad un breve presidio nel luogo dove sarebbe dovuta iniziare la marcia. I clan - sottolinea ancora Borrelli - hanno mostrato ancora una volta il loro seguito e la loro forza. Non è piacevole assistere ad una marcia anticamorra con così pochi partecipanti, la lotta alle mafie bisognerebbe essere una prerogativa di tutti. In una città dove solo pochi giorni fa si è inscenato in falò della vergogna tra gli applausi di migliaia di persone, con minacce ai pentiti nel giorno dell’Immacolata, sarebbe auspicabile una maggiore partecipazione della cittadinanza ad eventi del genere».
«La lotta alla camorra deve appartenere a tutta la politica, alle associazioni, ai cittadini. Solo con una forte unità e una reazione frontale si potrà fare fronte comune contro un fenomeno che affligge storicamente il nostro territorio», conclude Borrelli.
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