A cura della Redazione
Il Tar accoglie il ricorso di una ditta esclusa, si riapre la questione legata all’appalto per i lavori delle due torri del Tribunale. I giudici amministrativi, con la loro decisione, potrebbero decretare la parola fine su una querelle giudiziaria che va avanti da circa due anni. La Fontana Costruzioni, la ditta risultata prima in graduatoria nella gara d’appalto, venne in seguito esclusa a causa della mancata presentazione del DURC (documento unico di regolarità contributiva) entro il giorno di scadenza fissato dal bando (16 dicembre 2005). L’impresa casertana si giustificò sostenendo che era in corso un contenzioso relativo a contributi Inail e Cassa Edile, che si sarebbe risolto, in seguito, a favore della stessa società edile. L’estromissione è stata dunque dichiarata illegittima dal tribunale amministrativo con la sentenza dello scorso lunedì, ravvisando l’assenza di cause talmente gravi da avallare la decisione di esclusione. Nel frattempo, i lavori sono stati assegnati alla ditta classificatasi immediatamente dopo la Fontana Costruzioni, la Francesco Comune di Giugliano, società che, a sua volta, si è rivolta al Tar, insieme al Comune di Torre Annunziata, per far valere le proprie ragioni. Il sindaco Giosuè Starita ha accolto positivamente la celerità della decisione dei giudici, sperando in una ripresa dei lavori in tempi brevi. “Dopo aver appreso della sentenza - ha dichiarato il primo cittadino - ho dato mandato all’ufficio legale di stipulare il contratto con la Fontana Costruzioni. Nell’accordo sarà inserita la clausola “mal leva”, poiché a febbraio si terrà un’ulteriore udienza al Tar per discutere il ricorso della Edilcostruzioni, la prima ditta esclusa. Il nostro interesse è che l’appalto sia aggiudicato nei tempi più rapidi possibili. La ripresa dei lavori è ora un traguardo più vicino”. La vicenda della cittadella giudiziaria, di cui la sentenza di lunedì rappresenta l’ultimo atto, parte dal lontano 2005, quando la giunta guidata da Francesco Maria Cucolo dispose la rescissione del contratto con la Icar per gravi inadempienze. Nel dicembre dello stesso anno, il Comune pubblicò il bando da quattro milioni e mezzo di euro. Ma il cammino verso la ripresa dei lavori è stato tutt’altro che semplice. La prima impresa in graduatoria, la Edilcostruzioni, fu esclusa, così come le successive tre (la Imptec, il consorzio Cosap e la Corleone). In tutti questi casi, la commissione di gara riscontrò l’assenza del documento di regolarità contributiva, che attiene ai pagamenti Inps, Inail e Cassa Edile. Scorrendo la graduatoria, anche le pratiche della quinta e sesta ditta presentavano irregolarità: da qui l’esclusione del consorzio Cpa e della Fontana Costruzioni. Sulla base di questo “caos” l’appalto sarebbe spettato alla Francesco Comune. Il Tar, però, non è stato dello stesso avviso e così ha riammesso l’impresa Fontana Costruzioni, che a breve potrebbe dunque far ripartire il cantiere fermo da tre anni e portare a conclusione un’opera importante per Torre e per tutto il sistema giudiziario del comprensorio. BENNI GAGLIARDI