A cura della Redazione

Ha già impartito ordini dal carcere ed è ritenuto un pericoloso camorrista: il boss Francesco Gallo «’o pisiello» va al regime del 41-bis. Fu lui ad ordinare direttamente dal carcere le estorsioni alla casa cinematografica che stava girando alcune scene di Gomorra nella sua abitazione, e per questo l'Antimafia ha chiesto e ottenuto il trasferimento al regime del carcere duro. 

Il capoclan della frangia dei "Pisielli" del clan Gallo-Cavalieri, che ha la sua roccaforte nel Parco Penniniello di Torre Annunziata, ha proprio alle porte di quel quartiere la sua lussuosa casa, al limite del kitsch, utilizzata dalla casa produttrice per girare alcune scene della serie tv Gomorra. Nella vera casa di un boss di camorra, infatti, era stata ambientata la residenza del capoclan della fiction Pietro Savastano. Dopo la condanna definitiva per estorsione aggravata dal metodo mafioso per lui e per i genitori Annunziata De Simone e Raffaele Gallo, adesso Francesco «’o pisiello» è stato trasferito al regime del carcere duro per limitare al massimo i contatti con l’esterno.

Diventata definitiva la sentenza contro la famiglia del boss Franco Gallo, il boss oplontino e i suoi genitori stanno scontando la pena definitiva: 6 anni di reclusione per lui, mentre il padre Raffaele è stato condannato a 5 anni e 8 mesi di carcere, 5 anni e 4 mesi per la madre Annunziata De Simone. Lo scorso dicembre, i giudici della Suprema Corte hanno riconfermato le condanne inflitte in Appello. La famiglia Gallo impose a “Cattleya”, la società produttrice della nota serie televisiva tratta dal olibro di Roberto Saviano, il pagamento "in nero" di un importo maggiore rispetto a quello pattuito (30 mila euro con regolare contratto). 

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