A cura della Redazione

Pizzo a imprese, commercianti e finanche ai centri medici. Dodici presutni affiliati al clan Gionta di Torre Annunziata sono stati colpiti da un decreto di fermo disposto d'urgenza dalla DDA di Napoli. Sono accusati a vario titolo di estorsione e di detenzione e porto illecito di armi, aggravati da finalità mafiose. Il blitz che ha portato all'esecuzione dei provvedimenti pre-cautelari è stato eseguito in nottata dai carabinieri del Nucleo Investigativo oplontino, guidato dal tenente colonnello Leonardo Acquaro.

Coinvolti capi e affiliati del sodalizio criminale torrese. I militari dell’Arma hanno infatti ricostruito l’attuale organigramma del clan accertando che la reggenza è ancora rappresentata da soggetti della “vecchia guardia”, indicati dagli altri affiliati come “i due boss che abbiamo adesso”. Si tratterebbe di Luigi Della Grotta e Vincenzo Amoruso. 

Documentata una diffusa e sistematica attività estorsiva sul territorio della città oplontina e riscontrate decine di attività estorsive a imprese, esercizi commerciali, società di ormeggi e centri medici, ai quali il pizzo veniva imposto mensilmente in base alla capacità economica ed in occasione delle principali festività dell’anno.

Certificati infine patti criminali con i “Gallo-Cavalieri” e i “Limelli-Vangone” per la spartizione del territorio e delle imprese da sottoporre a pizzo.

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