A cura della Redazione

Si susseguono le reazioni del mondo politico e della società civile alla notizia del furto di preziosi volumi risalenti al '500 e al '600 dalla Biblioteca comunale "Ernesto Cesàro" di Torre Annunziata, e di un capitello rinvenuto nella Villa B di Oplontis.

«Bisogna intervenire immediatamente e mettere in sicurezza il patrimonio culturale della nostra città - afferma Salvatore Avvisato, segretario dei Giovani Democratici -. Oggi Torre Annunziata ha subito un'infamia inaudita! Torre non merita un'infamia del genere, confidiamo nel lavoro dell'Amministrazione e delle forze dell'ordine. Uno dei punti fondamentali del nostro impegno politico - prosegue - è di riuscire ad accorpare in un unico stabile ristrutturato, con servizi fruibili alla cittadinanza e ben protetto da porte blindate e telecamere, sia la Biblioteca sia l’Archivio Storico. La città - conclude Avvisato - ha subito un colpo alla sua storia, in futuro non dovrà più accadere».

Ancora più duro è il presidente del Centro Studi Storici "Nicolò d'Alagno", Vincenzo Marasco. «Ci hanno conficcato un paletto nel cuore - esordisce in un post pubblicato su Facebook -. È stata razziata una collezione di inestimabile valore culturale e storico. È stata un'azione sacrilega che offende profondamente la nostra città. Davanti a quegli scaffali, dove è rimasta solo l'impronta polverosa di uno dei beni più preziosi che avevamo in città, il buio mi è sceso nell'anima.  Non riesco ad accettarlo. Non si può metabolizzare una cosa del genere: è stata violato un luogo sacro - conclude - che io reputo alla stregua di un tempio!».

Il gruppo Facebook "Discovering Oplontis - Torre Annunziata. Historiae Monumentis", nato per diffondere e far conoscere l'importanza del patrimonio archeologico e culturale cittadino, parla di «stupro subito dalla città». «E' stato un atto sacrilego - prosegue la nota - in quanto i ladri, che hanno agito senz'altro in totale consapevolezza, hanno violato il luogo che per antonomasia è l'anima della conservazione culturale locale. Vogliamo che l'incoscienza di chi si è macchiato di questo reato, venga annientata quanto prima da un rinsavimento. Torre Annunziata non merita quest'altra sciagura». 

(Nell'immagine, lo scaffale dove erano custoditi i volumi, "protetto" da un grata)

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