A cura della Redazione

Torna in libertà Catello Nappo (difeso dall'avvocato Giovanni Tortora), 24enne incensurato e fratello dell'ex reggente del clan di via Bertone, Ciro "cap 'e auciell". Ai domiciliari, invece, Raffaele Abbellitto, di 45 anni, alias 'ciaciello' (assistito dal'avvocato Ciro Ottobre). Stessa sorte per il 52enne Salvatore Ferraro, detto 'o capitano, già tornato a casa per motivi di salute e difeso dal legale Elio D'Aquino. Tutti accusati di diversi episodi estorsivi - in danno di imprenditori locali - e finiti in manette nell'ultimo scacco matto inferto al clan dall'Antimafia.

Era il 6 settembre. In cella finirono anche Luigi Della Grotta, di 49 anni, Vincenzo Amoruso 'nzerrino, 47enne sorvegliato speciale. Entrambi sono ritenuti dalla Dda i nuovi capi della cosca. E poi Pietro Izzo, già detenuto come l'ex reggente Ciro "cap 'e auciell"; Luigi Caglione; Raffaele Passeggia, alias Padre Pio; Valerio Varone; Leonardo Amoruso, incensurato e cugino di Vincenzo. Estorsione e detenzione illecita di armi, le accuse mosse a vario titolo agli indagati.

L'inchiesta, coordinata dall'Antimafia partenopea, avrebbe documentato una sistematica attività estorsiva portata avanti dai Gionta sul territorio di Torre Annunziata, certificando inoltre patti criminali per la spartizione delle imprese da sottoporre a pizzo con i Gallo-Cavalieri e i Limelli-Vangone. Secondo la Dda, sarebbero almeno 20 gli episodi estorsivi ai danni di 14 vittime. Tra queste, ci sarebbero un centro medico, un'azienda di pompe funebri, ormeggi e negozi di abbigliamento.

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