A cura della Redazione

Confessa di aver partecipato al duplice omicidio dei fratelli Manzo, ma non si pente. Michele Chierchia, alias Fransuà, 65 anni, capofamiglia del rione Provolera e fedelissimo del clan Gionta di Torre Annunziata, prova ad evitare la conferma dell’ergastolo, ammettendo le sue colpe dinanzi ai giudici della Corte d’Appello di Napoli.

In primo grado, insieme a Franco Casillo “vurzella”, il narcos che gestiva lo spaccio al Piano Napoli di Boscoreale, era stato condannato all’ergastolo perché entrambi accusati dall’Antimafia di aver avuto un ruolo chiave nell’organizzazione del duplice omicidio dei fratelli Marco e Maurizio Manzo, vicini al clan Papale di Ercolano, trucidati nell’agguato del 10 febbraio 2007 nei pressi del bar Maemi di Terzigno. Un duplice omicidio con il metodo dello scambio di killer con i Gionta, che vedeva come mandanti gli ercolanesi dei Birra-Iacomino. 

I due avevano attirato in trappola i fratelli Manzo fuori territorio di Ercolano, per colpirli senza problemi. Lo scambio di killer tra Gionta e Birra completò l’opera. 

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