A cura della Redazione

Sassaiola contro un treno della Circumvesuviana. L'inquietante episodio si è verificato nella serata di mercoledì 14 marzo, verso le 20.30, nei pressi della Stazione di Sant'Anastasia. «Solo una fortunata coincidenza ha fatto sì che nessuno si sia fatto male, però a farne le spese sono stati solo i vetri di due finestrini», si legge nella nota del sindacato Or.S.A., che in un primo momento aveva parlato di proiettili esplosi verso il convoglio. Ipotesi poi non suffragata dai carabiunieri che stanno indagando sull'accaduto. Si tratterebbe, invece, di sassi indirizzati contro il treno.

E' dunque sempre più attuale l'allarme sicurezza nel trasporto pubblico, sia su strada che su rotaia. Una questione che coinvolge viaggiatori e lavoratori dell'azienda di trasporto. «Ci chiediamo fino a quando la Prefettura continuerà ad ignorare il nostro grido di aiuto, fin quando il rappresentante del Governo farà finta che nulla accade sui treni, sui bus, nelle stazioni o sui binari - scrive l'Or.S.A. - In segno di protesta tutti i treni ed i bus sono partiti stamattina (giovedì 15 marzo, ndr) con 5 minuti di ritardo, garantendo così la mobilità ma nel contempo esprimendo il proprio disappunto verso chi non mostra attenzione alcuna nei confronti di noi che siamo costretti a lavorare ed a viaggiare in condizioni sempre più difficili».

Sulla vicenda è intervenuto anche il rpesidente dell'EAV, Umberto de Gregorio: «In un primo momento si pensava a spari di un fucile, poi a biglie. I carabinieri sembrano protendere per sassi. Il fatto resta gravissimo - spiega il numero uno del CdA dell'EAV -. Abbiamo scritto, negli ultimi giorni, ben quattro lettere alla Prefettura chiedendo un incontro. Siamo ancora in attesa di un riscontro. Abbiamo chiesto l’autorevole intervento del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Noi stiamo conducendo con determinazione questa guerra - ha sottolineato ancora un avolta de Gregorio -. I lavoratori e gli utenti sono consapevoli degli sforzi che si fanno ma anche dei rischi che si corrono. Questa guerra deve essere non solo di EAV e delle altre aziende di trasporto. Ma di tutti. Le autorità hanno il dovere di ascoltare e di dare il loro contributo».

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