A cura della Redazione

Ennesimo colpo di scena al processo Matachione. Il Giudice del tribunale di Torre Annunziata, Riccardo Sena, dopo circa 5 ore di camera di consiglio, ha deciso che non era nelle condizioni di poter decidere ed ha ordinato una nuova perizia per stabilire se ci sia stata, o meno, evasione fiscale da parte di Nazario Matachione, il “re delle farmacie”, arrestato nel 2014 per corruzione e poi scagionato dalle accuse.

A fronte della richiesta di anni 3 di reclusione dei Pubblici Ministeri, il giudice Sena ha pronunciato un’ordinanza con la quale ha fissato una nuova udienza del 7 novembre al fine di poter nominare un super perito che sciogliesse alcuni nodi cruciali dell’intricata vicenda processuale. Di fatto, dunque, si tratta di una prima vittoria della Difesa (rappresentata dagli avvocati Elio D’Aquino e Pasquale Coppola per Matachione e da Marco Imbimbo e Francesco Maria Morelli per gli imputati De Martino e Coppola).

È stata proprio la Difesa, infatti, prima della chiusura dell’istruttoria dibattimentale, ad avanzare richieste con particolare riferimento all’acquisizione di nuove documentazioni e ulteriori approfondimenti peritali. L'eccezionale decisione del Giudice si colloca in un particolare contesto normativo che propone nuovi approfondimenti istruttori quando la causa non è sufficientemente istruita.

“È evidente - scrivono i legali - dunque che l’Accusa non è stata in grado di offrire un quadro indiziario sufficiente per giungere ad una sentenza di condanna e che, a contrario, la Difesa è riuscita a ribaltare un quadro presuntivo che solo apparentemente si presentava sfavorevole all’imputato”. Il verdetto era atteso per ieri, quando il giudice avrebbe dovuto stabilire se l’imprenditore Nazario Matachione fosse responsabile del reato di evasione fiscale,. Un’accusa che l’ex «re delle farmacie» di Torre Annunziata ha respinto con forza, anche durante l’ultima udienza, quella di mercoledì scorso.

Il procedimento ha preso il via due anni fa. Ma per arrivarci bisogna fare un po’ di passi indietro. Dobbiamo andare all’autunno del 2014, quando Matachione fu arrestato nell’ambito di un’inchiesta per presunta corruzione. Tre anni dopo, per l’imprenditore e per le altre persone coinvolte, arriverà l’archiviazione; la Procura dovrà fare retromarcia: non emerge, infatti, alcun riscontro in grado di confermare il racconto di Maria Palomba, la superteste dell’inchiesta a carico dell’ex marito e imprenditore nel campo della farmaceutica.

Nel frattempo, però, l’imprenditore fallisce e finisce al centro di un’altra indagine, questa volta per presunta evasione fiscale; un doppio colpo giudiziario che porterà il suo impero imprenditoriale, composto da 11 farmacie, al crac.

Il volume dell’evasione contestata a Matachione, nel corso degli anni e dei passaggi giudiziari, si è ridimensionato, passando, in vari step, da 12 milioni di euro, inizialmente individuati dagli investigatori, ai 2,2 milioni finali, su cui si è concentrata la requisitoria del pubblico ministero.

In fase di indagine, condotta dalla guardia di finanza, si passa già a 9, durante il processo si arriva a 7 milioni, poi a 3,3.

Per essere sempre aggiornato clicca "Mi Piace" sulla nostra pagina Facebook