A cura della Redazione

Società, terreni e beni per un valore totale di circa 16 milioni di euro confiscati ad un imprenditore di Salerno, R.S. di 55 anni.

Il provvedimento, eseguito dalla Divisione Anticrimine della Questura di Salerno e dal Servizio Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, ha disposto la confisca di una società con sede in Italia, due associazioni di soccorso, 26 automezzi, sette conti correnti bancari, 12 terreni siti in Capaccio-Paestum, diversi cespiti a Zimbor (Romania), per un valore complessivo stimato di circa 16 milioni euro.

Applicata inoltre la misura di sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, per la durata di tre anni.

L’esecuzione del provvedimento di confisca, estesa ad alcuni beni situati in Romania, ha comportato, per la prima volta in Italia, l’attivazione della procedura introdotta dal nuovo Regolamento (Ue) 2018/1805, per il riconoscimento reciproco dei provvedimenti di congelamento e di confisca.

Tale provvedimento si inserisce in un contesto più ampio di “pericolosità sociale” del 55enne: nel 2014, l’imprenditore è stato infatti tratto in arresto per partecipazione ad associazione di stampo camorristico facente capo a Giovanni Marandino e tentata estorsione aggravata, e successivamente condannato per tali fatti.

L’uomo risulta essere sotto la lente di osservazione delle forze dell'ordine e del Fisco sin dai primissimi anni Duemila, quando hanno cominciato a fioccare nei suoi confronti diverse denunce per truffa, ricettazione, violazione delle norme tributarie, traffico di carte clonate, nonché le operazioni di distrazione di beni e capitali poste in essere in danno dei creditori delle società amministrate, formalmente o di fatto e poi dichiarate fallite.

Condotte per le quali il 55enne avrebbe accumulato negli anni un ingente capitale illecito, successivamente reinvestito in diversi settori imprenditoriali, riportando successivamente due condanne per bancarotta fraudolenta.