A cura della Redazione

Sfruttamento della prostituzione, sgominata dalla Polizia una associazione a delinquere attiva nel Casertano.

La Polizia di Stato di Caserta, con la collaborazione delle Questure di Roma, Milano, Pisa e Ferrara, nonché dei Reparti Prevenzione Crimine "Campania", "Umbria e Marche" e "Abruzzo", ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Napoli nei confronti di 11 persone, tutte transgender di nazionalità brasiliana.

Sono gravemente indiziate di far parte di un soldaizio criminale, operante nell’area di Castel Volturno (CE), finalizzato alla riduzione in schiavitù, alla tratta di esseri umani e al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di connazionali.

L’attività investigativa, sviluppata dalla Squadra Mobile di Caserta, ha rivelato l’esistenza di una complessa associazione transnazionale in grado di monopolizzare la gestione del mercato della prostituzione transgender a Castel Volturno

Il gruppo aveva un proprio referente nella città di San Paolo (Brasile), incaricato di adescare e reclutare persone trans in quel Paese. In un primo momento, questi venivano ospitati in alcuni immobili a disposizione della consorteria criminale nonché indotti a prostituirsi nella città brasiliana. Quindi, trascorso il tempo necessario affinché si fossero procurati la documentazione utile all’espatrio e il biglietto aereo (i cui costi erano preliminarmente sostenuti dall’organizzazione criminale), venivano inviati in Italia una volta ottenuto il placet del capo del gruppo.

Le vittime della tratta, raggiunto lo scalo aereo di Milano “Linate”, venivano prelevate da ulteriori componenti del sodalizio criminale e fornite di una dichiarazione fittizia di ospitalità così garantendone l’ingresso e la permanenza legale per motivi di turismo sul territorio nazionale. Successivamente, le malcapitate venivano condotte a Napoli dove un ulteriore membro dell’organizzazione aveva il compito di prelevarle e portarle in autovettura fino all’immobile individuato, di volta in volta, a Castel Volturno. Qui le vittime venivano segregate in appartamento, con divieto di comunicare con persone diverse dagli sfruttatori, veniva loro “ritirato” il telefono cellulare e imposto un severo regime di condotta. Erano inoltre costrette a prostituirsi in strada secondo rigidi turni orari sotto il controllo di alcuni sodali.

I proventi dell’attività di prostituzione venivano versati al capo dell’organizzazione quale saldo del debito contratto per entrare in Italia, sempre superiore alla cifra di 10.000 euro, tenuto conto che l’ammontare inizialmente pattuito era poi soggetto a continui aumenti sulla base di motivi pretestuosi che tenevano la vittima soggiogata al gruppo criminale.

La forza intimidatrice esercitata dall’associazione per delinquere sulle proprie vittime si esprimeva non soltanto mediante violente aggressioni fisiche ma, soprattutto, con continue vessazioni psicologiche costituite anche da minacce di ritorsioni nei confronti dei familiari in Brasile. Sotto questo profilo, i membri dell’organizzazione criminale, per soggiogare le vittime, facevano leva su presunti “sortilegi” e riti di “magia nera” messi in atto in danno dei transgender che tentavano di ribellarsi.

Durante le perquisizioni realizzate nel corso dell’indagine, è stata infatti rinvenuta nel giardino di casa di una delle vittime la testa di una statuetta raffigurante una non meglio precisata divinità circondata da frutti che rappresenterebbe un rito di magia nera brasiliana, noto come cerimoniale “Egun”, finalizzato a provocare la morte del destinatario e messo in atto in suo danno dai membri dell’organizzazione a scopo punitivo.I

Gli arresti sono stati eseguiti tra Castel Volturno, Roma, Milano, Pisa e Ferrara.