A cura della Redazione

Era stato dato per disperso dai familiari che non lo avevano visto rincasare dopo una battuta di pesca subacquea in apnea nel mare antistante la spiaggia de Le Mortelle a Portici. In realtà si era solo attardato ma, preoccupati, genitori hanno deciso di contattare la Guardia Costiera. Così si sono messe in moto le ricerche con unità da diporto in mare e una squadra a terra, e l'impiego di una motovedetta SAR della Direzione Marittima di Napoli.

E' una storia a lieto fine quella che ha visto protagonista, suo malgrado, un 20enne originario di Ponticelli ma residente in Germania, tornato in Campania per le vacanze. Il giovane sub, lo scorso 25 agosto, aveva deciso di andare a pesca immergendosi di prima mattina. Dopo alcune ore, però, i familiari hanno iniziato a temere per le sue sorti. Il ragazzo infatti non era ancora rientrato a riva. E così allertano i soccorsi.

Il personale della Capitaneria di Torre del Greco attiva le ricerche, ritrovandolo nell'area poco distante da Villa d'Elboeuf grazie alla presenza della boa segnaletica utilizzata dai subacquei. Stava pescando tranquillamente, non consapevole del clamore che si era creato. Condotto in spiaggia a Portici, viene contattato il padre del giovane che così riabbraccia il figlio dopo tanto spavento e ore d'angoscia.

"L'indicazione dell'area di pesca al genitore e l'utilizzo del pallone da sub, quale buona prassi, ha favorito il tempestivo intervento della Guardia Costiera - si legge in una nota della Capitaneria di Porto corallina -. Tuttavia si consiglia, altresì, di effettuare immersioni sempre in compagnia, per quanto possibile, e concordare, qualora si esca in solitaria, un orario di rientro, onde evitare inutili allarmismi".