A cura della Redazione

Da un lato la richiesta degli imputati per una nuova perizia, dall'altro la Procura chiede di sentire nuovamente due testimoni. Saranno sciolte all'udienza del 16 ottobre le riserve dei giudici della Corte d'Appello di Napoli, chiamati a pronunciarsi sul processo del crollo del palazzo di Rampa Nunziante.

Nella tragedia di Torre Annunziata morirono otto persone, tra cui due bambini. Per omicidio colposo e crollo colposo, il tribunale di Torre Annunziata ha condannato in primo grado Gerardo Velotto, nuovo proprietario dell'appartamento al secondo piano dove erano in corso i lavori diretti dagli architetti Massimiliano Bonzani e Aniello Manzo, ed eseguiti dal mastro operaio Pasquale Cosenza. Assolti da queste accuse l'amministratore di condominio Roberto Cuomo e il proprietario che aveva venduto l'immobile a Velotto, Massimiliano Lafranco. Contro queste due assoluzioni, la Procura di Torre Annunziata ha presentato ricorso in appello chiedendo di riaprire l'istruttoria per ascoltare nuovamente due testimoni, tra cui Mario Minichini, ritenuto non attendibile dal giudice Francesco Todisco.

Dal canto loro, i difensori degli imputati chiedono che venga nominato un super perito che valuti le contraddizioni emerse tra le conclusioni del professor Nicola Augenti, consulente della Procura di Torre Annunziata, e i tecnici di parte. Sulle questioni preliminari, i giudici si esprimeranno tra un mese.