Nella mattinata di lunedì 29 settembre, i Carabinieri della Compagnia di Sorrento hanno eseguito due ordinanze cautelari nei confronti di un 20enne e di un 16enne, ritenuti responsabili di due distinti episodi criminosi avvenuti lo scorso aprile in Penisola Sorrentina.
I provvedimenti – rispettivamente una custodia cautelare in carcere e il collocamento in comunità – sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata e dal GIP del Tribunale per i Minorenni di Napoli, su richiesta delle relative Procure.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i due indagati sarebbero gravemente coinvolti in una rapina impropria e in una truffa, entrambe aggravate dall’età avanzata delle vittime e dall’ingente danno patrimoniale provocato. L’attività investigativa, condotta dalla Stazione Carabinieri di Sorrento e coordinata dalle Procure competenti, ha permesso di delineare un quadro indiziario solido a carico dei due giovani, che avrebbero agito con particolare spregiudicatezza ai danni di persone vulnerabili.
Il primo episodio: coppia di novantenni raggirata e aggredita
Il 14 aprile 2025, a Sorrento, i due avrebbero contattato telefonicamente una coppia di novantenni, spacciandosi per Carabinieri. Uno dei complici, fingendosi Maresciallo, avrebbe prospettato un imminente furto in casa e convinto gli anziani a consegnare i loro gioielli a un “collega” in arrivo.
Una volta raggiunta l’abitazione, uno dei giovani, presentatosi come militare, si sarebbe fatto consegnare i preziosi dalla donna. Al tentativo del marito di opporsi e recuperare la refurtiva, l’uomo sarebbe stato spintonato per garantire la fuga del malvivente.
Il secondo episodio: rubato perfino il tavolo con il denaro nascosto
Il 18 aprile 2025, sempre a Sorrento, i due indagati avrebbero messo in atto un’altra truffa con lo stesso stratagemma. Questa volta la vittima sarebbe stata una 96enne del posto.
Spacciandosi ancora per Carabinieri, i due avrebbero sostenuto che il figlio della donna avesse investito un pedone e che, per evitare conseguenze penali, fosse necessario consegnare una somma consistente di denaro. In stato di confusione, l’anziana avrebbe indicato un nascondiglio segreto ricavato nel tavolo da pranzo, senza però riuscire ad aprirlo. A quel punto, i due falsi militari avrebbero caricato l’intero tavolo in auto e si sarebbero allontanati.
Le indagini e l’esecuzione delle misure
Grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza della zona e a una serie di accertamenti mirati, i Carabinieri sono riusciti a identificare i presunti responsabili con elevata probabilità, accertando che entrambi i reati sarebbero stati commessi con la partecipazione del minore.
Terminate le formalità di rito, il 20enne è stato trasferito in carcere, mentre il 16enne – destinatario della misura del collocamento in comunità – sarà accompagnato presso la struttura indicata dal Tribunale.