A cura di Anna Casale

Eduardo De Filippo, Napoli 24 maggio 1900: centoventi e non sentirli. Figlio naturale dell’immenso Eduardo Scarpetta. Nato dalla relazione che il commediografo ebbe con la sarta teatrale, Luisa De Filippo, nipote di sua moglie, Rosa De Filippo (da cui ebbe tre figli: Vincenzo, Domenico e Maria). Da Luisa, oltre Eduardo, nacquero Titina e Peppino.

Non una carriera ma una vita, nata e “finita”, sulle scene teatrali. Calca per la prima volta le “assi” del palcoscenico a soli quattro anni, nell’operetta “La Geisha”, cresce nella compagnia teatrale di suo fratello Vincenzo Scarpetta, ma nel ’27 intraprende una carriera in proprio e dopo pochi anni con in fratelli, Peppino e Titina, dà vita alla compagnia di teatro umoristico “I De Filippo”.

De Filippo è stato autore di capolavori teatrali senza uguali, nel tempo, prodotti anche all’estero, tra i quali: “Natale in casa Cupiello”, “Filumena Marturano”, “Napoli milionaria, “Il sindaco del rione Sanità”, “Questi fantasmi”, “Uomo e galantuomo”, “Gli esami non finiscono mai”.

Uomo dalla genialità sopraffina, riesce per le sue opere a fondere lingua italiana e dialettale dando vita ad un linguaggio a sé stante che si impone come “universale”, avendo dalla sua una capacità di scrittura immediata, rendendo “teatro d’arte” il “teatro dialettale”.

Oltre che drammaturgo è stato regista, sceneggiatore, attore e poeta. Grande amico e collaboratore di mostri sacri tra i quali: Vittorio De Sica, Totò, Tina Pica e Pupella Maggio, per quest’ultima scrisse “Sabato, Domenica e Lunedi”. La sua scuola teatrale è stata “luce” per un nugolo di attori a lui e da lui ispirati. Temi costanti delle sue opere sono stati il tradimento e la pazzia, vera o presunta che sia, di pirandelliana memoria.

Alla fine del secondo conflitto mondiale si impegnò moralmente e fisicamente nella ricostruzione del Teatro San Ferdinando di Napoli

Nel 1975 fu candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Ricevette due lauree honoris causa: nel 1977 dall'Università di Birmingham e nel 1980 dall'Università degli Studi di Roma “La Sapienza". Il Presidente della repubblica Sandro Pertini, lo nomina senatore a vita per i suoi meriti artistici e culturali nel 1981.

In occasione del 120° anniversario della sua nascita la Rai proporrà in onda (sul canale Rai5), fino a novembre, le sue più belle opere teatrali registrate per il pubblico televisivo ed il Poligrafico Zecca dello Stato lo ha tributato coniando una moneta commemorativa della serie “Grandi Artisti” ed un francobollo ordinario che raffigura sullo sfondo di un sipario il profilo di Eduardo, appartenente questo alla serie tematica “Le Eccellenza italiane dello spettacolo”. 

In questi giorni di estrema criticità non possiamo che lasciarci ripetendoci una battuta di speranza ed incoraggiamento, resa celebre da De Filippo in “Napoli Milionaria”, entrata nel linguaggio quotidiano di noi napoletani e non: “Adda passà ‘a nuttata”.